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Una Venere contro il consumismo

Venere è una di noi: nuda, di fronte ad un cumulo di stracci, apre metaforicamente l’armadio pieno zeppo e non sa cosa indossare.

La dea della bellezza ci dà le spalle in quest’opera del 1967 di Michelangelo Pistoletto, uno dei maggiori esponenti dell’Arte povera, e quasi possiamo immaginarla sgomenta ed in panico per il suo guardaroba confusionario.
Lei, dalla genesi arcaica, guarda quella pila di vestiti ricavati da materiali di scarto, immettibili ed in disuso.

La sua figura bianca si staglia netta sulla variopinta collinetta di tessuti, evidenziando ancora di più la distanza stilistica che li contraddistingue.

Pistoletto vorrebbe far riflettere proprio sulla tematica del consumismo, dannoso per l’ambiente quanto per i lavoratori al servizio del sistema capitalistico, sfruttati nella costante produzione di oggetti che poi, in fin dei conti, finiranno accumulati in un angolo, dimenticati.

Che questa Venere, in tutto il suo scomodo splendore, possa continuare ad esserci da monito negli anni a venire.

Copertina: Flickr 

La Redazione

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