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And the Oscar goes to… Samuel L. Jackson, motherfucker!

L’Academy ha annunciato a chi andranno il prossimo anno i quattro Oscar alla carriera, che premiano l’impegno di diversi artisti nel mondo del cinema.

Tra questi nel 2022 ci sarà anche Samuel L. Jackson. 

Dando un’occhiata al curriculum cinematografico di Samuel Leroy Jackson, sembra quasi assurdo che sia stato nominato solo una volta agli Oscar (per Pulp Fiction nel 1994, e senza vincere la statuina). Una mancanza che gli Academy hanno finalmente deciso di colmare. 

Conosciuto principalmente per le sue interpretazioni, comparendo in più di cento film, è anche un importante produttore. Resta oggi tra gli attori statunitensi più prolifici e anche più redditizi in termini di incassi al botteghino (è secondo solo a Harrison Ford).

Ma non ha solo recitato in film blockbuster, come la saga di Star Wars o le pellicole del Marvel Cinematic Universe. Di lui, infatti, il presidente degli Academy David Rubin ha elogiato la trasversalità e la capacità di rendere unica ogni interpretazione, diventando un’icona culturale che ha attraversato le generazioni.

Attore feticcio dei registi Spike Lee (School Daze, Fa’ la cosa giusta) e Quentin Tarantino (da Jakie Brown fino a The Hateful Eight), fuori dallo schermo è noto per la sua personalità tranquilla e per la naturalezza nel dire parolacce, che pare lo aiutassero a prendere coraggio e a smettere di balbettare. Ha poi sfruttato questa dote insolita nelle sue interpretazioni: il “motherfucker” pronunciato dal sicario di Pulp Fiction è diventato anche un meme

Famoso è anche il suo amore per il viola, colore che ritorna in molti suoi film e che caratterizza la spada laser del suo maestro Windu in Star Wars, concessagli dal regista per distinguersi nelle scene di combattimento da tutti gli altri Jedi. 

Il 15 gennaio 2022 verrà premiato per la sua lunga e brillante carriera durante la cerimonia dei Governors Awards, che precede di un mese la notte degli Oscar. Insieme a lui altre due statuine dorate andranno a Liv Ullmann ed Elaine May, mentre a Danny Glover sarà assegnato il Jean Hersholt Humanitarian Award, per il suo impegno umanitario.

Elena Di Girolamo

Vedi anche: C’era una volta a Knoxville: la non-biografia di Quentin Tarantino – Part 1

Elena Di Girolamo

(Madda)Elena Di Girolamo, classe ’96, si laurea troppo presto in Filologia Moderna, quando non sa ancora spiegare alla nonna a cosa servono i suoi studi. A mangiare è troppo lenta, ma è ingorda di libri, musica, fumetti, film e serie tv. Oscilla tra la convinzione di poter scrivere un best seller e la consapevolezza che mettere “leadership: 10” sul CV non le farà avere un posto da manager in Mondadori.
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