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I migliori film del 2021

Dopo l’iniziale stop imposto dall’emergenza Coronavirus, il mondo del cinema è tornato in grande spolvero.

Nel 2021 le sale hanno offerto una ricca e interessante programmazione, gremendosi di appassionati spettatori, i quali non attendevano altro che potersi riaccomodare sulle iconiche poltrone rosse. 

Ma quali sono stati i film migliori dell’anno? 

  • È stata la mano di Dio

Vincitore del Leone d’argento alla 78° mostra del cinema di Venezia e candidato sia al Golden Globe sia agli Oscar 2022 come Miglior film straniero; con delle nomine di tale calibro, rientra di diritto tra i film che hanno fatto la storia del 2021. Ritenuta la pellicola più intima e lirica di Sorrentino, è un’autobiografia nella quale il regista torna nella sua Napoli per rivivere la tragedia familiare che lo ha irrimediabilmente segnato. La città, ritratta con estrema vividezza, fa da coprotagonista a tutti gli effetti, con le sue idiosincrasie tra sacro e profano che tanto la caratterizzano. Un ruolo centrale spetta poi al “miracolo” dell’idolo Maradona.  

  • Qui rido io

Un altro film di ambientazione napoletana presentato alla mostra internazionale d’arte cinematografica, in occasione della quale Toni Servillo ha vinto il Premio Pasinetti come migliore attore. Come suo solito, infatti, Servillo si è calato in maniera impeccabile nella parte; in questo caso specifico, vestendo i panni di Eduardo Scarpetta. Il regista Mario Martone ha trasposto sulla scena la vita del mattatore, focalizzandosi sul lato umano, sulle debolezze, sui difficili legami famigliari e sulla sofferenza provocata dall’amara constatazione che i tempi di Sciosciamocca si andavano ormai esaurendo.  

  • The French Dispatch

Una candidatura al Golden Globe per il nuovo irresistibile film di Wes Anderson. L’ultima fatica del regista raggiunge l’acme del suo stile inconfondibile e della sua predisposizione per le trame non convenzionali. La struttura è a cornice: alla morte del fondatore e direttore del giornale The French Dispatch, i redattori pubblicano un’edizione commemorativa che raccoglie i migliori articoli pubblicati negli anni. Da qui, dunque, si dipanano le digressioni sulle singole storie, una più strampalata dell’altra e ognuna girata secondo un criterio estetico diverso che alterna la tipica palette pastello alla semplicità del bianco e nero, fino ad arrivare allo stile cartoon. Un vero godimento per l’occhio rapito dello spettatore, bombardato da immagini, suoni e colori d’ogni tipo. Quello che potrebbe sembrare un vanaglorioso esercizio di stile nasconde però significati ulteriori, come l’omaggio al The New Yorker e al buon giornalismo in via di estinzione.  

  • Dune

Il kolossal di Denis Villeneuve ha riscattato il tentativo fallito di Lynch di realizzare un adattamento cinematografico del capolavoro fantascientifico scritto da Frank Herbert. Una scommessa rischiosa andata a buon fine. Il film ha soddisfatto le aspettative della critica e del pubblico, complici la qualità del cast – formato, tra gli altri, dagli attori del momento Timothée Chalamet e Zendaya – e l’alto budget a disposizione per gli effetti speciali, componente imprescindibile in un film del genere. I fan sono già in trepidante attesa per l’uscita della seconda parte, prevista nell’ottobre del 2023.

  • No Time to Die

È stato il film con il maggior incasso a livello mondiale nel 2021 ($771 311 364 di dollari). Il venticinquesimo capitolo della saga sull’agente 007, vede la quinta e ultima comparsa di Daniel Craig nelle vesti di James Bond. La pellicola si pone, quindi, come un lascito generazionale da parte dell’attore che ha saputo rivitalizzare un personaggio anacronistico, dimostrando che Bond ha ancora qualcosa da dire. L’elemento centrale – come traspare dal titolo – è il tempo con il suo scorrere implacabile. 

  • Madres paralelas

Tornano sul grande schermo l’universo femminile e l’impegno civile e morale di Pedro Almodóvar. Janis (Penélope Cruz) e Ana (Milena Smit) sono due donne diverse per età e temperamento, le cui vite si incrociano indissolubilmente per via di una maternità “condivisa”. Il dramma personale costruito attorno alle protagoniste confluisce in un discorso sulla storia e sulla memoria. Che si tratti del trauma d’infanzia di Janis o di quello vissuto dagli uomini gettati e dimenticati nelle fosse durante il regime franchista, il punto di arrivo coincide con l’importanza del patrimonio genetico, cioè della propria identità, la quale si manifesta appieno solo nella conoscenza del passato storico. 

  • The Last Duel

Ancora un’altra opera presentata a Venezia. Il dramma epico-medievale diretto da Ridley Scott è ripreso da un romanzo storico omonimo di Eric Jager (2004). La trama è incentrata sull’ultimo duello legale tenutosi in Francia nel XIV secolo, tra il cavaliere Jean de Carrouges (Matt Damon) e lo scudiero Jacques Le Gris (Adam Driver). Lo scudiero è stato accusato di un orribile crimine: lo stupro della moglie di Carrouges, Marguerite de Thibouville (Jodie Comer). La risoluzione viene demandata al giudizio di Dio: la morte dell’uno o dell’altro decreterà la verità. La vicenda è raccontata attraverso i tre diversi punti di vista dei personaggi, tra i quali alla fine emerge quello della vittima, l’unica vera depositaria della realtà dei fatti. The Last Duel va oltre il gusto della rievocazione storica, soffermandosi sul coraggio di una donna che denuncia gli abomini e in soprusi di un mondo fallocratico in cui la giustizia non esiste.  

  • Spider-man: No Way Home 

Fresco d’uscita, il 27° film della Marvel Cinematic Universe prosegue l’avventura dell’Uomo ragno lì dove l’avevamo lasciata in Far from home. Da quando la sua doppia identità è diventata di dominio pubblico, non c’è più pace per Peter Parker (Tom Holland). Così decide di rivolgersi al Dottor Strange, affinché sfrutti i suoi poteri magici per far dimenticare a tutti quanto è venuto a galla… ma al nostro supereroe toccherà fare i conti col multiverso e con l’impossibilità di rinnegare sé stesso. Le recensioni e le votazioni degli spettatori parlano chiaro: promosso a pieni voti!

  • Luca

Sebbene non sia stato distribuito nei cinema, non possiamo non menzionare Luca, il lungometraggio d’animazione della Disney Pixar, per la regia di Enrico Casarosa. Una storia di formazione e un inno alla diversità che ha conquistato grandi e piccini. 

Nel vasto catalogo di film usciti nel 2021, ci sarebbero altri titoli da segnalare: Eternals, Rifkin’s Festival, Tre piani, La scuola cattolica, Ariaferma, Freaks out, Marx può aspettare; ma li abbiamo esclusi in quanto, pur essendo godibili e firmati da grandi professionisti, non hanno riscosso il successo di pubblico dei loro già citati competitors.

Quali sono stati i tuoi preferiti?

Giusy D’Elia 
Fonti immagini MyMvies

Vedi anche: Tre piani, l’ultimo film di Nanni Moretti

Giusy D'Elia

Disordinata, ansiosa, testarda, logorroica… ma ho anche dei difetti. I pregi scoprili leggendo i miei articoli! Sono Giusy D’Elia, classe 1997. Studio Filologia moderna perché credo nel valore della cultura umanistica. Ho un mondo dentro che ha paura di uscire, ma La Testata mi sta aiutando a farlo esplodere! Sono la responsabile di Tiktok.
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