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Real Depression Project: depressione e tristezza non sono la stessa cosa

Del termine depressione si è sempre fatto un uso improprio.

Forse, anzi, quasi sicuramente ciò accade perché ancora oggi il significato del termine è oscuro a molti.

Chiariamo prima di tutto un concetto fondamentale: depressione e tristezza non sono la stessa cosa!

La tristezza è una delle sei emozioni fondamentali elencate da Paul Ekman, insieme a rabbia, disgusto, paura, felicità e sorpresa ed è circoscritta a momenti più o meno brevi.

La depressione, o per meglio dire, il disturbo depressivo è una patologia psichiatrica.

E già da questo dovremmo capire che l’entità delle due cose è diversa e che la depressione è una vera e propria malattia da non sminuire e accantonare in maniera frettolosa.

Quante volte abbiamo sentito dire “È solo un momento, passerà”, “Ma sei sempre triste”, “Come la fai lunga”.

Non c’è niente di peggio di questi luoghi comuni.

In Italia, la depressione è ancora un tabù.

Certo, si stanno facendo dei piccoli passi avanti ma «siamo nani sulle spalle dei giganti» se andare da un professionista è visto ancora come qualcosa da non dire in giro perché la gente potrebbe pensare a male.

Potrebbe pensare che sei pazzo.

Grazie al cielo, internet ha i suoi lati positivi!

Uno di questi è Real Depression Project, una community che aiuta chi soffre di depressione e ansia a sentirsi meno alieno e a far capire a chi è in contatto con una persona affetta da depressione o altro, come comportarsi.

Real Depression Project nasce dalla collaborazione – privata e lavorativa – di due fratelli: Danny e Matteo Baker.

Sul sito internet del progetto è possibile venire a conoscenza della storia di entrambi: Danny, a cui fu diagnosticata la depressione nel 2008 e Matt, terapeuta.

Il sito internet, in realtà, ad una prima occhiata può sembrare uno di quei siti in cui cercano di venderti dei corsi di formazione, il vero fulcro del progetto trova il suo posto su Instagram, uno dei social più utilizzati in particolare dai giovani, permettendo così a Real Depression Project di approcciare con loro.

Sono ben lontana dall’adolescenza, e per quanto abbia vissuto quel periodo in maniera serena, sono perfettamente conscia del turbinio di sensazioni, emozioni, sensi di inadeguatezza che si provano in quell’arco di tempo.

Educare i giovani a non vergognarsi nel chiedere aiuto, a parlare apertamente di quello che sentono è alla base per l’abbattimento di un muro del silenzio durato anche troppo. E che ha fatto fin troppe vittime.

Settembre è il mese per la prevenzione del suicidio, la decima causa di morte nel mondo e per lo più delle volte causata dalla sensazione di isolamento, solitudine e il non sentirsi abbastanza.

La depressione si può curare se diagnosticata, curata e non bistrattata.

«Alcune volte è sufficiente essere presente e compiere un atto di gentilezza che, seppur piccolo, per qualcuno può significare il mondo».

(Real Depression Project via Instagram)

Maria Rosaria Corsino

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Maria Rosaria Corsino

Maria Rosaria Corsino nasce a Napoli il 26 Dicembre 1995 sotto il segno del Capricorno. Laureata in Lettere Moderne, si accinge a diventare filologa. Forse. Redattrice per “La Testata”,capo della sezione di grafica. Amante della letteratura, della musica, dell’arte tutta e del caffè.

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