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Quello che l’adolescenza ci ha lasciato non sono solo i lobi dilatati

Che siano stati i migliori o i peggiori della nostra vita, il ricordo degli anni liceali resta assopito in un angolino del nostro cuore.

Qualche volta gli diamo uno scossone che lo risveglia: vecchie foto e video pixellati che si erano smarriti nel labirinto delle cartelle del nostro computer.

Il riflesso di una me adolescente appare sullo schermo: lo sguardo di chi voleva ribellarsi al mondo intero per sentirsi diversa e distinguersi da chi ti fissava i capelli fluo e i lobi dilatati con sbieca derisione.

Bastava davvero poco per sentirsi all’apice della rivolta.

Ma siamo sinceri, gli unici contro cui cercavamo di “ribellarci” erano i nostri genitori, i grilli parlanti.

Bisognava attenersi al decreto, fondato su  alcune semplici regole da non trasgredire mai:

“Studia ogni giorno che rischi il debito , mangia salutare, rispondi alle chiamate, non fare tardi stasera, non iniziare a fumare né a bere.”

Genitori, i veri e propri sovraintendenti della nostra vita adolescenziale.

Quanto li abbiamo odiati? Anche se oggi mi verrebbe da dire “poveretti” e “disgraziata me”!

Ma le marachelle sono alla base dell’adolescenza.

Sono stati anni spensierati e al contempo difficili, non i migliori ma nemmeno i peggiori.

Tutto ciò che rimane sono il ricordo sbiadito di sorrisi e di tanti pianti;

di persone che sono state delle comparse e di altre che invece sono cresciute con noi e ancora oggi fanno parte della nostra vita.

Sono sicuramente il meglio che l’adolescenza ci ha lasciato e insieme ad esse la capacità di saper scegliere, dopo che gli errori commessi ci hanno fatto da lezione.

E comunque ancora oggi vige un decreto, ad emanarlo sono sempre i due sovraintendenti di casa:

“Studia per il tuo futuro ma riposa ogni tanto, mangia sempre salutare, manda qualche whatsapp, se fai tardi portati le chiavi che io non ti apro, non fumare a che ti serve, bevi sempre e solo succo di frutta.”

Illustrazione e didascalia di Enza Galiano

Vedi anche: Elephant: le adolescenze spezzate di Gus Van Sant

Enza Galiano

Sono Enza Galiano, disegno cose e faccio guai. La mia formazione è stata arricchita dall’Accademia di Belle Arti di Napoli dove ho coltivato la mia passione per l’arte visiva e ho scoperto l’illustrazione. Mi piace raccontare storie ed esprimere idee attraverso forme e colori. Le illustrazioni sono la mia voce silenziosa.

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