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The Dark Side of The Weeknd

A 10 anni dall’uscita di House of Balloons, riascoltiamo il mixtape che ha fatto conoscere il cantante al grande pubblico. 

The Weeknd, pseudonimo del cantante canadese Abel Makkonen Tesfaye, è uno degli artisti più importanti presenti sulla scena musicale degli ultimi anni. Istrionico e talentuoso, ogni sua canzone sembra destinata a diventare una hit.

Le tre candidature agli Emmy per il suo spettacolo al Super Bowl lo hanno consacrato ulteriormente: prima di lui erano riusciti nell’impresa solo Prince, Bruce Springsteen e Bruno Mars.

Ma da dove nasce il successo del maggior esponente dell’alternative R&B contemporaneo?

Nato da genitori etiopi emigrati in Canada, Abel vive precocemente l’abbandono del padre, figura totalmente assente durante la sua crescita. Inizia ad assumere droghe (protagoniste dei suoi brani d’esordio) durante gli anni della scuola superiore e a commettere piccoli furti. Non si diplomerà mai: il suo nome d’arte è un riferimento al momento in cui decise di abbandonare gli studi e trasferirsi con i suoi migliori amici in un monolocale di Toronto.

Da adolescente inizia a scrivere le prime canzoni, attratto dal genere R&B (rhythm and blues), che mixa spesso a sound pop. Nel 2010 pubblica alcuni brani su YouTube, tra cui una traccia con il rapper Drake (The Zone), cosa che gli fa guadagnare i primi follower sul web. Tuttavia, decide di rimanere nell’anonimato: anni dopo, conferma che l’immagine stessa di artista enigmatico, di cui non si conosceva nemmeno il volto, ne aveva favorito il successo.

Nel 2012 The Weeknd fa pubblicare Trilogy, raccolta che comprende i tre mixtape House of Balloons, Thursday e Echoes of Silence

Metà dei brani erano stati ceduti dal cantante a Drake, nome che gli aveva permesso di farsi conoscere anche da un pubblico più vasto. Abel ha affermato che, nonostante fosse stata una scelta difficile, gli sarà sempre riconoscente: “se non fosse stato per la luce che lui ha fatto splendere su di me, chissà dove sarei adesso”. Anche se si tratta di una prima collaborazione importante, resta ancora oggi uno dei lavori meno conosciuti dell’artista.

Le ragioni sono diverse. Tra sound più cupi e testi che parlano con naturalezza disarmante di festini a base di sesso e droga, l’oscurità che avvolgeva il “cantante misterioso” rende ancora poco fruibile e “commerciale” questo primo lavoro. Se non fosse per la voce, difficilmente si riconoscerebbe nella stessa persona l’artista di Blinding Lights e quello che ha scritto High For This.

L’atteggiamento autodistruttivo che emerge dalle sue parole, accompagnato dalla batteria vuota, i synth e il suo tono in un falsetto a tratti sinistro, rende il senso di intima inquietudine del cantante, in un periodo che ne aveva anticipato il successo.

Probabilmente nemmeno lui si aspettava di ottenere un triplo disco di platino negli Stati Uniti per le canzoni tormentate della sua Trilogia, ma ciò conferma quanto talento fosse già emerso e che (anche senza la ripulitura successiva dei suoi tratti più dark) The Weeknd era destinato ad essere amato dal pubblico.

A marzo 2021 è stato ripubblicato dopo dieci anni per le piattaforme streaming House of Balloons, il primo progetto ufficiale che porta la firma dell’artista canadese. Al centro della scena viene messo lo stile di vita tossico di Abel: la “casa di palloncini” non è altro che il monolocale a Toronto dove si trasferì con i suoi amici a 17 anni. 

“Davamo queste feste di merda e invitavamo le ragazze, e cercavamo di rendere l’ambiente festoso, così avremmo avuto i palloncini”

La canzone in due parti che meglio descrive quest’atmosfera grigia è House of Balloons/Glass Table Girls, dove Abel vuole convincere se stesso e tutti i presenti a credere di essere felici: 

We’re happy here,
in a happy house
oh this is fun, fun, fun, fun, fun…

Tuttavia, la scena che si presenta è completamente diversa: si fa fatica a respirare e gli altri si trovano in uno stato di ansia e paranoia da bad trip, dopo aver assunto alcol e droghe. 

Anche in High for This si presenta una situazione simile. Abel cerca di rassicurare e mettere a suo agio una ragazza, che ha paura di assumere per la prima volta dell’ecstasy (metaforicamente, per chi ascolta la canzone, la droga è la musica di The Weeknd). Ciò che conta è rilassarsi, essere felici e godersi “il viaggio”: Abel promette che sarà bellissimo, ma omette di parlare del carattere distruttivo che si cela dietro questa esperienza (ovvero: la possibile dipendenza da lui). 

Dopo qualche traccia ascoltiamo Wicked Games, tra i brani dell’album che hanno avuto maggior successo. Qui viene messo al centro il dolore di una storia d’amore che sta per giungere al termine, compensato con del sesso occasionale. Si tratta di uno dei tanti testi dove Abel sta con una prostituta, cercando (invano) conforto in un “ti amo” detto durante un orgasmo:

So tell me you love me,
(Only for tonight, only for the night)
Even though you don’t love me
Just tell me you love me

Ed è a partire da qui che la natura tossica del cantante, i suoi vizi, si attenuano gradualmente, lasciando spazio ad uno stato inquieto. Verso la fine del mixtape le vere protagoniste sono le sue contemplazioni sulla solitudine e sull’amore. La sicurezza che vuole ostentare è solo apparente. Le droghe, il sesso, le feste sono mere distrazioni, palliativi per l’intima tristezza che a fatica riesce a nascondere. Così House of Balloons si chiude con The Knowing, brano dove Abel parla dei tradimenti della donna che ama. Con le parole cerca di farle credere che non gli ha spezzato il cuore, ma il sussulto nella sua voce, il grido doloroso che emerge nell’ultima strofa, suggeriscono tutt’altro:

Take a look at what you did
You probably thought that you’d break my heart
You probably thought that you’d make me cry
But baby, it’s okay
I swear it’s okay

I know everything

Le storie che ci ha raccontato The Weeknd in House of Balloons sono storie crude, tristi, incentrate su piaceri prettamente nichilisti. L’artista, però, tramite i suoi brani ha saputo renderci partecipi non solo della sua crescita artistica, ma anche della sua crescita umana. E questa è stata la sua più grande capacità. Il ragazzo di Trilogy ha fatto spazio all’uomo di After Hours che sa apprezzare la vita e l’amore: Save Your Tears, In Your Eyes sono brani che inneggiano alla felicità e ad un suo nuovo modo di intendere la vita.

La strada è stata lunga, ma i numeri dicono che è stata anche totalmente compresa ed apprezzata.

Elena Di Girolamo

Vedi anche: Chi è tha Supreme, l’artista più ascoltato in Italia nel 2020?

Elena Di Girolamo

(Madda)Elena Di Girolamo, classe ’96, si laurea troppo presto in Filologia Moderna, quando non sa ancora spiegare alla nonna a cosa servono i suoi studi. A mangiare è troppo lenta, ma è ingorda di libri, musica, fumetti, film e serie tv. Oscilla tra la convinzione di poter scrivere un best seller e la consapevolezza che mettere “leadership: 10” sul CV non le farà avere un posto da manager in Mondadori.

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