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Il Rione dei sogni è completo: grazie Jorit

3 febbraio 2021, lo street-artist Jorit termina il suo capolavoro sull’ultima facciata dell’area est di Napoli: il quartiere Barra.

Il progetto Rione dei sogni si conclude con la raffigurazione dei volti di tre bambini, marchiati come sempre e come tutti gli altri volti con due strisce rosse lungo le guance che accomunano tutti ad una sorta di tribù umana, mentre sognano in preda al sonno.

A darne notizia è lui stesso tramite il suo profilo Instagram.

Ora ci siamo davvero, dopo mesi di duro lavoro il “RIONE DEI SOGNI” è completo! È stato bellissimo e la soddisfazione è grande.
Prima dissero che soltanto i figli dei re e dei faraoni avevano diritto a sognare perchè “prescelti dalle divinità”
Poi dissero che anche i bambini della classe dei nobili potevano, perchè dal “sangue blu” e quindi superiori per nascita a tutti gli altri.
Poi dissero che anche i figli della borghesia, degli industriali perchè “illuminati” e “superiori” agli altri.
Un giorno qualcuno finalmente disse la verità; che i bambini nascono tutti uguali e hanno tutti diritto; alla salute, al cibo, all’istruzione, a una casa e a provare a realizzare i loro sogni.
Nonostante questa idea nella storia dell’umanità sia molto “giovane”, è per lo più accettata almeno in teoria, ma nella pratica siamo lontanissimi dalla sua applicazione e anzi ogni giorno aumentano le disparità, non solo tra l’occidente e i paesi poveri del mondo ma anche nello stesso occidente con le privatizzazioni e l’allargamento delle divergenze e delle ingiustizie sociali.
“I sogni dei bambini”sono un buon motivo per lottare e un buon motivo per sacrificare tutto a questa causa, perché i bambini sono innocenti e indifesi e sono i “grandi” che devono lottare per loro.

La riqualificazione del quartiere Barra, non si sofferma solo sull’aspetto esteriore delle facciate – che rimesse a nuovo, conferiscono un’aria moderna e ben distante dall’idea stereotipata di periferia –  ma si concentra tutta sulla dimensione del sogno.
Un fil rouge lega indissolubilmente il murale di oggi a quello di Martin Luther King e al motto “I have a dream”, che purtroppo in certe periferie assume un significato più intenso, quasi irraggiungibile e si accompagna al timore di avere un desiderio, di emanciparsi.
Jorit capovolge questa “metafisica del timore”: tutti possono sognare, i bambini nascono tutti uguali e affinché sognino è necessario che siano gli adulti a lottare per loro!

Come si traduce concretamente questo messaggio?
È recente la notizia di atti vandalici che riguardano proprio una delle opere di Jorit, si tratterebbe del volto che ritrae un giovanissimo Nino D’Angelo con il suo iconico caschetto biondo – posizionato nel quartiere che ha dato i natali all’artista: San Pietro a Patierno – e che si trova ad essere vittima non solo di una vera e propria deturpazione, ma anche di un messaggio a tratti intimidatorio.
“I morti vanno rispettati non cancellati!!!” ed il defunto in questione è Luigi Caiafa, noto alle cronache per essere stato ucciso nel corso di una rapina in cui era coinvolto ancora minorenne e al quale era stato abusivamente dedicato un murale commemorativo, di cui è stata ordinata la cancellazione.
Ma non è questo il messaggio di cui Napoli vuole farsi portavoce!

Da sempre l’uomo ha sognato, ha studiato per comprendere cosa volesse comunicargli il suo inconscio e in particolare a Napoli ci si avvale della smorfia napoletana per consultarne le immagini, i numeri e per sperare in una vincita al lotto.
E dunque nelle sue opere l’artista ingloba sempre qualcosa di velato, che sia un messaggio di protesta o di speranza, incurante del fatto che talvolta questo possa procurargli svariate ore di prigionia; come nel caso del ritratto di Ahed Tamimi in Palestina.
Oggi con questi piccoli volti che sognano imperturbabili, Jorit ci ricorda che è nostro dovere alzare gli occhi al cielo, sognare di migliorarci, essere la voce fuori dal coro e lottare per i propri diritti; superando quelle linee invisibili che sembrano confini invalicabili.

Da adesso in poi non ci sarà bambino che non possa riconoscersi in uno di quei volti.
E speriamo che ci siano gli adulti spinti a stringere i denti e a lottare per i più piccoli.

Come avrebbe detto qualcuno un po’ di tempo fa: “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”. (Giovanni Paolo II)

Alessandra De Paola

Vedi anche: JAGO: le prossime storie le scolpiamo noi

Alessandra De Paola

Ciao! Mi chiamo Alessandra De Paola e sono nata il 25 gennaio 1996, sono dell'Acquario e vi risparmio la fatica di fare calcoli: ho 24 anni mentre vi scrivo. Studio Lettere Moderne e sono redattrice per la Testata Magazine, mi piace indagare vari aspetti della vita così da trovare le mie inclinazioni. Ne ho contate 62, nessuna legata a quella precedente.

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