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Emoji: un linguaggio universale

di Carolina Niglio

Le emoji sono carine da vedere e rappresentano anche un modo semplice e veloce per esprimere il nostro stato d’animo celato dallo schermo del nostro smartphone. In realtà, dietro queste simpatiche faccine, si nasconde molto in termini di storia e potere linguistico.

La storia delle emoji risale al 19 settembre 1982, quando Scott Fahlam, un professore americano, introdusse con soli tre tasti quello che fu soprannominato “smile”: :-).
In origine, quindi, esistevano le emoticon, una riproduzione stilizzata delle principali espressioni umane, realizzata attraverso la combinazione di caratteri.

Le vere e proprie emoji, invece, nascono a fine anni ’90 in Giappone e sono simboli pittografici, simili alle emoticon, ma sfruttano la potenza delle immagini che già gli utenti mobile si scambiavano. La stessa parola “emoji” è il risultato dalla fusione di due parole giapponesi: “Immagine” e “carattere scritto”.

Il primo set di emoji da 12×12 pixel è stato creato da Shigetaka Kurita, che si occupava di una piattaforma web mobile, con lo scopo di facilitare la comunicazione elettronica. Ma le emoticon raggiungeranno il successo grazie alla loro introduzione nella tastiera del primo iPhone, nel lontano 2007.

Inizialmente create per il mercato giapponese, grazie ai nerd americani che le scovarono, arrivarono in tutto il mondo. Ma solo grazie all’introduzione di Unicode è possibile oggi condividerle tra dispositivi diversi e su diverse applicazioni, come Facebook e Whatsapp, grazie appunto a un codice univoco che risponde agli stessi standard e regole comuni.

La potenza delle emoji risiede soprattutto nell’universalità delle immagini che, fuse con la velocità del testo, diventano un mezzo e un messaggio allo stesso tempo (“Il medium è il messaggio”, come direbbe McLuhan). Oggi non sono usate solo nelle chat private, ma anche come leva per il marketing, essendo appunto caratteri visivi che fanno parte della nostra vita giornaliera con un grande potere comunicativo.

Insomma, il futuro delle emoji è roseo e sono sulla buona strada per diventare un vero e proprio fenomeno linguistico universale.

La Redazione

Ciao! Sono la Redazione de La Testata – Testa l’informazione. Quando non sono impegnata a correggere e pubblicare articoli mi piace giocare a freccette con gli amici.
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