ExtraNatura & Scienze

Viva le api

Pro e contro sull’utilizzo degli insetticidi.

La bonifica di zone paludose e infestate ha permesso all’uomo di sfruttare terreni che per secoli non sono stati presi in considerazione per le colture e gli allevamenti perché inadatti alla vita animale e vegetale di interesse. Quest’opera è stata resa possibile grazie all’avvento dei pesticidi, categoria che comprende i prodotti destinati a distruggere organismi nocivi.

Tra questi, notevole importanza è rivestita dagli insetticidi, composti chimici che annientano i loro bersagli agendo in vario modo. Negli ultimi decenni molti insetticidi sono stati messi fuori produzione perché si sono rivelati dannosi per l’ambiente e per le specie che vi vivevano.

La determinazione della pericolosità di queste sostanze deriva da vari aspetti: tempo di permanenza nel suolo, assorbimento e tempo di smaltimento da parte delle piante, dannosità per l’uomo e le altre specie animali. Gli insetticidi sono utilizzati per migliorare le condizioni degli ambienti frequentati dall’uomo, per cui è di primaria importanza che questi non siano dannosi per gli organismi animali e vegetali.

Vengono classificati a seconda della modalità d’azione.

Contatto – La sostanza penetra attraverso il tegumento del parassita.

Ingestione – Per espletare l’azione il composto deve essere ingerito per via orale.

Fumiganti – Questa categoria viene diffusa sotto forma di gas o aerosol nell’area oggetto di bonifica, penetrando negli organismi attraverso gli spiratoli tracheali.

Un’altra categoria di insetticidi è rappresentata dagli anticrittogamici: questi sterilizzano il maschio della specie che non potrà fecondare le uova deposte dalla femmina, decimando la colonia.

Dato che gli insetticidi sono utilizzati in ambienti in cui la presenza umana è elevata, è fondamentale che la sostanza sia altamente selettiva verso il bersaglio per non arrecare danni all’organismo umano.

Purtroppo, durante lo spargimento del composto una gran parte viene dispersa nell’ambiente o assorbita dalle piante e dal suolo, e solo una piccola percentuale viene effettivamente assimilata dai parassiti; l’elevata selettività del composto è dunque di primaria importanza per preservare l’habitat, al fine di evitare la compromissione dei delicati equilibri che regolano la natura.

Volendo riportare un esempio, la sopravvivenza delle api è messa a serio rischio dall’utilizzo sconsiderato di pesticidi di ogni sorta: data l’enorme importanza rivestita da questi insetti nel nostro ecosistema urge quindi preservare le condizioni ottimali per il loro ciclo vitale, affinché possano svolgere le loro funzioni vitali.

Marta Maresca

Disegno di Francesco Marinelli

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La Redazione

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