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Nuovi trattamenti per il virus dell’epatite C: Epclusa

di Domenico Macari

HCV è l’agente eziologico dell’epatite C. Proprio recentemente è stato approvato un nuovo farmaco che può sostituire il trattamento con Interferone.

HCV è un virus a RNA responsabile di provocare l’epatite C e per il quale a differenza del virus dell’epatite B non esiste ancora un vaccino. Il trattamento classico prevede di somministrare al paziente Interferone-α e Ribavirina; la terapia con Interferone-α ha però una serie di fastidiosi effetti collaterali che hanno spinto a ideare farmaci più agevoli per il paziente.

Il virus – HCV è un virus a RNA, quindi le sue informazioni genetiche non sono contenute nel DNA, ma in un diverso acido nucleico. Il virus entra nelle cellule del fegato impedendone la morte così da poter sopravvivere e propagare l’infezione. Come per tutti i virus anche per questo abbiamo diversi ceppi: questo è importante dal punto di vista terapeutico perché non tutti i genotipi rispondono agli stessi farmaci.

Cos’è l’epatite C? – Si tratta di un’infezione del fegato che nel 15% dei colpiti tende a risolversi spontaneamente dando solo sintomi a breve termine, mentre nell’80% diventa cronica. In quest’ultimo caso l’infezione può stabilizzarsi oppure progredire gravemente fino a dare cirrosi epatica o carcinoma. L’epatite C si trasmette solo per via parenterale, quindi tramite sangue infetto: questo vuol dire che saliva e sperma non sono mezzi di trasmissione e che la trasmissione per via sessuale avviene solo se c’è scambio ematico.

Il vecchio trattamento – Il trattamento classico per questa infezione prevede la somministrazione di Interferone-α e Ribavirina. L’Interferone è normalmente prodotto anche dal nostro stesso organismo e stimola la risposta immunitaria; ha però una serie di effetti collaterali molto fastidiosi come astenia, cefalea e sindrome simil-influenzale; tali farmaci si somministrano inoltre per via intramuscolo, altra possibile causa di fastidio per il paziente. La Ribavirina è invece un farmaco che interferisce con la corretta replicazione del materiale genetico virale.

Il nuovo trattamento – Proprio nel giugno 2016 è stato approvato un nuovo trattamento. Si tratta di Epclusa, che unisce due principi attivi: il Sofosbuvir e il Velpatasvir. Sofosbuvir inibisce la RNA polimerasi, quindi anche in questo caso viene bloccata la replicazione del materiale genetico del virus; anche Velpatasvir inibisce la replicazione dell’RNA ma agendo sulla proteina NS5A e non sulla polimerasi.

La differenza principale di questo nuovo trattamento è che andiamo ad agire direttamente sul virus e non modulando la risposta immunitaria contro di esso come fa l’Interferone; inoltre il trattamento INF-α/Ribavirina non è attivo contro tutti i ceppi di HCV, mentre Epclusa agisce contro i genotipi dall’1 al 6.

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito ufficiale del farmaco: www.epclusa.com

La Redazione

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