Buoni propositi? No, grazie

Non li trovate un po’ ingenui i buoni propositi per l’anno nuovo?
Questa idea che i cambiamenti della vita li possiamo decidere a tavolino e congelare, senza tener conto degli imprevisti, gli avvenimenti, le fortune, le avversità.
Questa idea che sia l’alba di un anno nuovo a darci la spinta per cambiare quello che non ci piace più. Che la notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio ci travolga magicamente di coraggio, cancelli le paure, ci investa di fiducia e autostima. Il presupposto che il tempo del mondo sia il tempo nostro. Non lo trovate privo di realtà?
La lista dei buoni propositi per l’anno che ora volge al termine non l’abbiamo mai più riguardata, sta lì schiacciata sotto il peso di appunti e scartoffie. Magari ci eravamo promessi di iscriverci in palestra, viaggiare di più, cambiare lavoro, imparare una lingua nuova e poi non abbiamo fatto nessuna di quelle cose. Anzi, ci capita di rileggerlo e meravigliarci di averlo scritto, qualche desiderio lontano, non più nostro. Sembrano quelli di un vecchio amico, che ogni tanto ci capita di ricordare con affetto.
Piuttosto che rattristarci per tutto quello che non abbiamo compiuto, ci rendiamo conto di essere semplicemente cambiati in una direzione imprevedibile, diversa da quella che credevamo, un tempo, l’unica possibile. Che il nostro modo di vedere è finalmente invecchiato e ha riordinato le cose che contano davvero.
E forse è questa la vera magia del nuovo anno. Rendersi conto che non ci servono altri buoni propositi, ma meno aspettative. Che possiamo scegliere le amicizie, gli amori, le energie che investiamo, le passioni e il lavoro con il cuore libero dalle pretese marce. Quella famosa lista di propositi, in fondo, spesso non è altro che questo: l’elenco delle aspettative sociali che si travestono da obiettivi personali. I sogni veri invece, raramente li mettiamo per iscritto. Li teniamo nel cassetto perché sono proprio quelli che desideriamo di più, perché fanno troppa luce per incastrarli nell’inchiostro scuro.
Allora cosa possiamo fare questa sera, prima del conto alla rovescia, se non pensare a ciò che ci aspettiamo dal 2026? Niente. Solo “sentirci” di più e riprometterci di farlo per tutti i giorni che verranno. Lasciare all’anno andato le aspettative inutili e irrealistiche e impegnarci a conservare, in quello che arriva, tutte le cose belle che già avevamo.
Non pretendere sicurezza e sfrontatezza quando siamo inesperti e alle prese con un compito nuovo. Non mostrarci a tutti i costi forti e fieri mentre stiamo soffrendo. Non colpevolizzarci per non esserci resi conto di quello che ci succedeva intorno mentre eravamo felici con la testa fra le nuvole. Tutti abbiamo questa versione sognante di noi a cui speriamo di somigliare in futuro e che spesso è molto diversa da quello che siamo oggi. Più leggera, meno pensierosa, meno bisognosa di stabilità, più capace di prendere la vita come viene. Ci avete mai pensato che quella persona è un’estranea? È solo l’incarnazione di tutti gli opposti di quelli che considerate i vostri difetti. Ha i vostri occhi e le vostre orecchie, ma la materia dentro l’involucro è fatta di tutto ciò che qualcun altro si aspetta che siate.
Niente potrà impedirci di sbagliare ancora, anche sotto il cielo di un anno nuovo di zecca, ma possiamo lasciare che a guidarci sia la fiducia, invece dell’ossessione di controllare in che verso cambiano le giornate. La fiducia nella resilienza e nelle capacità che abbiamo di superare le difficoltà che si presenteranno, una volta ancora, come abbiamo sempre fatto. Di aggiustare il tiro in corso d’opera.
Questo è l’augurio che vogliamo lasciare ai nostri lettori.
Che tu possa attraversare i lunghi inverni con il cuore al riparo dal freddo. E quando le certezze cadranno lentamente l’una dopo l’altra, come le foglie si staccano piano dai rami, saprai che arriverà presto il tempo di rifiorire. Che tu possa goderti le estati calde senza pensare al freddo che si nasconde di nuovo dietro l’angolo.
E infine, che tu possa diventare amico della pioggia e della sua imprevedibilità, e smettere, una volta per tutte, di volerla anticipare.
Simona Settembrini
Immagine generata con AI
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