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Preistoria e Protostoria: le differenze

La storia dell’umanità è un lungo cammino che ci porta dalle origini della specie fino alla nascita della scrittura e oltre. Gli studiosi hanno diviso il passato dell’uomo in periodi che, pur non essendo rigidamente definiti, offrono una visione utile delle tappe evolutive più significative. 

Due di questi periodi sono la preistoria e la protostoria, che sebbene possiedano alcune somiglianze, presentano anche differenze fondamentali. Ma perché si parla di “protostoria”? E quali sono i confini che separano questi due concetti?

La preistoria: Il mondo senza scrittura

La preistoria è il periodo che precede l’invenzione della scrittura, quindi non esistono documenti scritti che ci raccontino gli eventi o le abitudini delle popolazioni di quel tempo. Si tratta di una fase che copre migliaia e migliaia di anni, e che inizia con la comparsa dei primi esseri umani sulla Terra. Questo lungo intervallo di tempo viene generalmente suddiviso in tre grandi fasi: il Paleolitico, il Mesolitico e il Neolitico. Ogni fase rappresenta un’evoluzione, non solo in termini biologici, ma anche per quanto riguarda gli strumenti, le tecniche di sopravvivenza e le modalità di interazione sociale.

Nel Paleolitico, che va dalla comparsa dei primi esseri umani fino a circa 10.000 anni fa, l’uomo viveva in un mondo di caccia e raccolta. In questo periodo, gli esseri umani utilizzavano strumenti di pietra rudimentali e vivevano in piccole comunità nomadi. Il Mesolitico, periodo di transizione, segna l’inizio di una fase di adattamento più intimo con l’ambiente, mentre il Neolitico rappresenta una vera e propria rivoluzione, con la nascita dell’agricoltura e della vita sedentaria.

Tuttavia, la preistoria non è solo un periodo di evoluzione tecnologica o biologica. È anche il momento in cui si sviluppano i primi comportamenti culturali, come le pitture rupestri, i rituali funerari e i segni di organizzazione sociale. Sebbene non siano ancora presenti testimonianze scritte, gli archeologi riescono a ricostruire, attraverso scavi e analisi, la vita quotidiana di queste popolazioni, ricavando un’immagine affascinante e complessa della preistoria.

La protostoria: tra mito e storia scritta

Quando parliamo di protostoria, ci riferiamo a quel periodo di transizione che separa la preistoria dalla storia propriamente detta. La protostoria non è caratterizzata da un unico grande evento, ma piuttosto dal lento passaggio di alcune civiltà verso la scrittura. In altre parole, la protostoria rappresenta una fase in cui le società umane iniziano ad entrare in contatto con la scrittura e le prime forme di documentazione storica, ma in molte aree del mondo non vi è ancora una diffusione generalizzata del sistema alfabetico.

La protostoria è tipicamente associata alle civiltà dell’antichità che svilupparono le prime forme di scrittura, come quelle mesopotamiche, egizie e dell’Anatolia, ma anche a quelle popolazioni che, pur non avendo una tradizione scritta, sono in grado di lasciarci testimonianze di cambiamenti sociali ed economici, come l’uso di ceramiche decorative e l’emergere di primi insediamenti urbani.

A differenza della preistoria, che si caratterizza per l’assenza di qualsiasi documentazione scritta, la protostoria è un periodo in cui le fonti storiche iniziano a emergere, ma non sono ancora così complete e diffuse da definirlo un periodo di “storia” nel senso stretto del termine. 

La distinzione tra preistoria e protostoria non è sempre netta. Tuttavia, parlare di protostoria ha una sua ragion d’essere, poiché consente agli studiosi di delimitare un periodo storico che segna l’alba della scrittura e delle prime forme di organizzazione statale. In pratica, la protostoria si colloca come un “ponte” tra due mondi: quello oscuro e misterioso della preistoria, privo di testi, e quello della storia scritta, in cui le testimonianze documentarie cominciano a rendere il passato più tangibile e comprensibile.

Per alcuni storici e archeologi, la protostoria è fondamentale per comprendere le origini delle civiltà moderne. Le prime scritture e i primi stati nascono in questo periodo di transizione, e sono proprio i segni di queste trasformazioni che permettono di capire come l’umanità si sia evoluta dalla società tribale a quella urbana, e infine dalla città-stato alla grande civiltà globale che conosciamo oggi.

Lucia Russo

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Lucia Russo

Lucia. Amante della luce per destino: nomen omen. Tuttavia crede che per arrivare a quella luce ci sia bisogno del caos e della contraddizione, scrutarsi dentro, accettarsi e avere una profonda fiducia in sé stessi. Il rimedio a tutto il resto: una buona porzione di parmigiana di melanzane.
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