Alia Guagni, trasformare il ritiro in un gesto di riflessione

Per un atleta come Alia Guagni non è mai facile ritirarsi dalla propria disciplina: si ripensa ai bei momenti vissuti, ai traguardi ottenuti, ma anche alle difficoltà affrontate che a volte danno un senso di amaro.
Ci si guarda indietro con un senso di nostalgia provando soddisfazione, nonostante tutto.
Però, quando poi bisogna guardarsi avanti a seguito del proprio ritiro, non è detto che da quel momento sarà tutto in discesa, specialmente quando si è donne.
Di recente Alia Guagni, calciatrice professionista di Serie A, ormai ex capitano del F.C. Como Women, ha annunciato il suo ritiro, trasformando un momento tanto delicato in un gesto di riflessione e responsabilità.
Difatti, la calciatrice è scesa in campo durante l’ultima partita disputata con una maglia con sopra la stampa del suo curriculum vitae, in collaborazione con LePub, per sottolineare l’incertezza con cui le calciatrici devono fare i conti al termine della loro carriera sportiva, quando cercano un nuovo lavoro.
Un gesto che mette in evidenza la necessità di strutture di supporto che accompagnino le atlete nel loro percorso di transizione, riconoscendo che la resilienza richiesta fuori dal campo è importante tanto quanto quella dimostrata sul campo.
L’F.C. Como Women ha costruito il programma Beyond, che offre alle proprie giocatrici strumenti, orientamento e opportunità per costruire una futura vita di successo e gratificante. Il gesto di Guagni, quindi, si fa portavoce di un vero e proprio manifesto, che invita lo sport a riflettere e agire per il benessere delle giocatrici anche dopo il ritiro.
L’ex difensore ci tiene a sottolineare che “ci sono momenti in cui parlare è l’unica cosa giusta da fare, soprattutto se può aiutare chi verrà dopo di noi”.
Non tutti hanno la fortuna di avere un piano, c’è chi non è pronto ad affrontare il ritiro da un punto di vista lavorativo, e per questo Alice prosegue spiegando:
“Io ho avuto la fortuna di avere un piano, ma prepararsi al futuro mentre si gioca ad alti livelli non è mai semplice. Una carriera in campo non è mai semplice. Far si che ci sia un inizio dopo quella fine dovrebbe far parte del percorso. Perché non aiutare già oggi le campionesse di domani a costruire il loro futuro?”
Bruno Bertelli, Global Ceo LePub e Cco LePub Worldwide, aggiunge:
“Trasformando questo momento di transizione in un messaggio di empowerment, vogliamo incoraggiare non solo la celebrazione del talento, ma anche la protezione e l’accompagnamento verso nuove opportunità. È ora di riconoscere il valore e il potenziale delle atlete, non solo per le loro prestazioni in campo, ma anche per il futuro che meritano al di fuori di esso”.
Irene Ippolito
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