Percorsi abilitanti: 24 CFU o 60 CFU?

Come si diventa insegnanti in Italia?
Qualche anno fa avremmo risposto con laurea e 24 CFU, e prima ancora con diploma. Oggi?
Dalla fine del 2023, il ministero ha deciso di aumentare i crediti a 60, ponendo vari percorsi abilitanti in base a titoli ed esperienza del docente.
I CFU rappresentano requisito fondamentale, indispensabile per partecipare ai concorsi a cattedra di scuola secondaria, dal 2025 in poi.
Perché è stato fatto ciò e come si è passati da 24 a 60? Scopriamolo insieme.
I 24 crediti furono introdotti con il decreto legislativo 59/2017, ed erano essenziali per entrare nelle Graduatorie provinciali per le supplenze, cosiddette GPS, e per i concorsi pubblici.
In pratica, si trattava di crediti formativi universitari che dovevano essere conseguiti tramite quattro esami da sei CFU ciascuno. Le materie riguardavano argomenti di pedagogia, metodologia e tecnologia didattica.
I 24 CFU erano il livello base di requisiti per accedere alle varie graduatorie.
Cosa è successo? Beh, la loro validità è stata confermata fino al 31 ottobre 2022, da tale data in poi il ministero ha deciso di introdurre il percorso da 60 crediti.
I docenti che possedevano i 24 CFU hanno avuto circa un anno di tempo per poter acquisire i nuovi e partecipare ai concorsi. In caso di superamento della prova, avrebbero dovuto procedere con un anno di formazione e acquisire i 36 crediti mancanti per l’abilitazione completa.
Cosa cambia tra i due percorsi abilitanti? Sempre secondo il ministero, i 60 CFU sarebbero più completi rispetto a quelli precedenti, per esempio sono specifici per ogni classe di concorso, maggiormente approfonditi riguardo le metodologie didattiche e contengono tirocini obbligatori.
Tutto molto bello, se non fosse per i costi elevati e l’obbligatorietà nel conseguimento.
Ebbene sì, avete letto bene.
Con i 24 crediti venivano richiesti circa €500, in base alle università che li erogavano, inoltre questi non avevano obbligo di partecipazione. I nuovi 60 CFU prevedono una frequenza obbligatoria in aula per almeno 60% delle lezioni, inoltre, sono molto più costosi. Si tratta, infatti, di un tetto massimo di €2500, che varia in base agli istituti.
I 36 o 30 crediti hanno un costo “minore”, di circa €2000.
E se questo non vi basta, sarà necessario conseguire i nuovi CFU per ogni classe di concorso, quindi un percorso diverso ogni volta.
Abbiamo risposto alla domanda iniziale di questo articolo, ovvero “Come si diventa insegnanti in Italia?”, ma resta un altro quesito: Quanto tempo ci vuole per diventare insegnante in Italia?
Martina Maiorano
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