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Perché una melanzana non si chiama Gianfranco? Storia etimologica di 3 alimenti

Perché una banana si chiama banana e non patata? Perché il sale non sale ma sala?
E soprattutto, perché una melanzana non si chiama Gianfranco?

Oggi andremo alla scoperta delle storie e i significati etimologici dei nomi di 3 alimenti molto comuni nelle nostre cucine.

Melanzana:

La storia della parola melanzana è un lungo viaggio di migliaia di chilometri e altrettanti fraintendimenti linguistici.


Originario dell’India, questo vegetale venne portato in Occidente passando per la Persia, dove prese il nome bâdinjân. Gli Arabi lo trasformarono in al-bāḏinjān ed esportarono il succulento ortaggio in Sicilia, da cui si diffuse nel Mediterraneo.
Sotto i Bizantini il nome si modificò ancora, diventando melitzána. Ma quando il vegetale entrò nelle lingue romanze nacquero varianti come melangiana, melanzana o melingiana.

Ciò diede vita a interpretazioni del tutto fantasiose durante il Medioevo. Nacque così il mito della “mela insana”, legato alla credenza che il frutto fosse dannoso o addirittura potesse far perdere la ragione. Alcuni detrattori medievali scrissero addirittura di come questa pianta sospetta potesse causare melanconia se mangiata spesso.
Solo nel Rinascimento la melanzana comincia a essere usata con regolarità nelle cucine popolari del sud Italia.

Pomodoro:

Secoli e secoli prima dell’avvento degli europei nel Nuovo Mondo, il pomodoro era già ampiamente coltivato e apprezzato dalle popolazioni della Mesoamerica.

Il suo nome originario è tomatl, termine azteco che indicava vari frutti rigonfi e acquosi. Con la conquista spagnola del XVI secolo, il tomatl entrò nel mondo europeo con il nome di tomate, e furono proprio gli spagnoli i primi a coltivarlo nel Vecchio Continente.

Il succoso ortaggio fece la sua comparsa in Italia solo attorno alla metà del XVI secolo. Inizialmente considerato un mero ornamento vegetale, le varietà che circolavano maggiormente erano gialle, non rosse. Alcuni botanici italiani iniziarono quindi a definire questo frutto esotico “pomo d’oro”, da cui derivò la forma moderna pomodoro, mentre quasi tutte le altre lingue europee conservarono il nome di origine azteca: tomate, tomato, tomaat, ecc.

Mandarino:

Il mandarino è uno degli agrumi più antichi e pregiati del mondo, originario dell’Asia sud-orientale.

L’etimologia europea di questo termine risale al portoghese mandarim, a sua volta preso dal malese menteri, che deriva dal sanscrito mantrin, cioè “consigliere” o “ministro”.
In Cina questo frutto era molto pregiato, utilizzato nei rituali religiosi, nei doni ufficiali o riservato a persone di alto rango. I portoghesi notarono subito che l’élite cinese era spesso vestita di seta arancione o dorata, un colore molto simile a quello della buccia del frutto. Così, per associazione cromatica e simbolica, la parola mandarino venne usata per indicare sia i funzionari chee l’agrume.

Ancora oggi, in diverse lingue, il termine mandarino mantiene una duplice valenza: indica sia il frutto, sia la classe dei funzionari imperiali e, in alcuni contesti, anche la lingua “cinese mandarino”.

Davide Cacciato

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Davide Cacciato

Sono Davide Cacciato, siciliano trapiantato a Napoli classe ‘97. Laureato in lingue e culture orientali, so dire “ho sonno, lasciami stare” in 10 lingue diverse. Copywriter e content maker freelance, redattore e vice art-director per La Testata fin dalla sua nascita. Il mio maggior pregio? Senz’altro la modestia!
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