La casa delle voci: un thriller diverso dal solito

La casa delle voci è un libro di Donato Carrisi, autore molto conosciuto che propina libri diversi dal solito, capaci di scatenare una serie di dubbi ed interrogativi, spesso incancellabili.
Cenni biografici dell’autore
Donato Carrisi è nato a Martina Franca nel 1973 e vive tra Roma e Milano.
Egli è famoso come scrittore di romanzi bestseller internazionali, tradotti in tantissime lingue e venduti in milioni di copie. È anche sceneggiatore di serie televisive e per il cinema, oltre che regista. Le sue opere sono caratterizzate da un’alta tensione narrativa e da una grande cura nella costruzione della suspense.
Trama
Pietro Gerber non è uno psicologo diverso dai soliti. È specializzato in ipnosi e i suoi pazienti sono bambini, spesso traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini.
Pietro è il migliore di Firenze, dove è conosciuto come l’addormentatore di bambini. Quando riceve una telefonata dall’altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza : perché Hanna Hall è un’adulta.
Hanna è un’adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci».
La protagonista, da bambina, ha visto qualcosa che non riesce a cancellare dalla propria mente…
Un libro misterioso tutto da scoprire
La casa delle voci è una storia diversa dalle solite raccontate da Carrisi, meno truce, meno violenta, ma sempre cupa, anche se molto avvincente.
Si tratta di un libro molto intricante, in cui il ritmo è serrato, le frasi sono incalzanti, i capitoli brevi, ogni cosa ha un forte impatto sociale.
La casa delle voci non è un libro al cardiopalma ma procede spedito grazie ad una serie di piccoli ma importanti escamotage, tra i quali: una campanella legata alla caviglia per sapere sempre dove si trova, l’acqua della dimenticanza per cancellare i brutti ricordi in modo che possa essere felice.
La lettura del libro di Carrisi è immobilizzante, termine da intendere in senso positivo, fa sì che il lettore non lasci il libro, non si annoi, non pensi di abbandonare la storia.
La narrazione è come un viaggio nella mente umana, nella psiche dell’uomo e soprattutto nelle paure incondizionate. Non c’è una vera indagine, nessun caso da seguire, ma l’autore attraverso ricordi, sedute di ipnosi e il personaggio di Pietro, riesce a incantare il lettore in una fitta trama.
Una cosa è certa: ogni pagina porta all’altra, quasi come se si bloccasse nella mente di chi legge.
Leggendo La casa delle voci si ha la sensazione che ci sia sempre qualcosa di non detto, di non accaduto e ciò ovviamente spinge ad andare avanti.
Il libro in questione è un thriller, si potrebbe definire “diverso”, in quanto non spinge a nascondere la testa sotto al cuscino, come succede di solito con questo genere di lettura, dove niente è come sembra, all’interno del quale tutto potrebbe cambiare improvvisamente.
Probabilmente proprio un caso folle potrà aiutare a trovare la strada per la verità, ammesso che essa esista veramente, attraverso un intreccio di storie, realtà, ricordi ed inconfutabili dettagli.
Gioca un ruolo importante anche l’ambientazione scelta da Carrisi, la vicenda avviene in una Firenze urbana ma cupa, che contribuisce a rendere l’atmosfera del libro inquietante e piena di ombre, talvolta “semplici” chiaroscuri.
Tutto è tessuto in modo perfetto, parola dopo parola, in modo sapiente e da una penna che ha molta esperienza. Con La casa delle voci, Donato Carrisi costruisce un thriller psicologico avvincente, ricco di colpi di scena che confondono costantemente il lettore, portandolo a dubitare non solo dei personaggi, ma anche della propria interpretazione dei fatti.
La casa delle voci è un libro che vale la pena leggere, anche per quanti si approcciano per la prima volta ai libri di Donato Carrisi o per coloro che credono di non amare particolarmente il genere.
Gerardina Di Massa
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