Arte & CulturaPrimo Piano

I pali di legno di Venezia: i custodi silenziosi della laguna

Da secoli sono un equilibrio fragile tra l’ingegno umano e l’ambiente naturale: i pali di legno della laguna di Venezia rappresentano il paesaggio, sorreggendo le sponde e offrendo approdo a imbarcazioni e gondole. Ma c’è altro…

I pali di legno sono simbolo di Venezia, ma anche e soprattutto elementi funzionali al di sotto di essa. Scopriremo insieme come si sostiene la Serenissima: sotto i palazzi e le calli, le strette vie pedonali di Venezia, si nasconde una fitta foresta fatta di milioni di pali di legno infissi nel fondale. Realizzati perlopiù in ontano, quercia, larice o pino, conficcati fino a raggiungere uno strato di argilla compatta, questi pali sono la base che sostiene Venezia e i suoi edifici.

La tecnica costruttiva, il costipamento

Quando venne costruita Venezia ci si rese ben presto conto che il terreno lagunare era morbido e fangoso e che quindi non poteva reggere il peso dei palazzi. Per renderlo solido i veneziani decisero così di piantare tantissimi pali di legno uno vicino all’altro. Il principio messo in atto è quello del costipamento: quando si mettono più pali attaccati il fango si comprime, l’acqua in eccesso esce e il terreno diventa più duro e stabile. In pratica i veneziani hanno così trasformato un fondale molle in una piattaforma solida, così da posare pietre e costruire palazzi.

La storia di Venezia e della sua costruzione

La tecnica del costipamento è una tecnica antica, già descritta da Vitruvio nel I secolo a.C.: si raccomandava di bruciare la superficie dei pali e di conficcarli stretti tra loro nei terreni paludosi, così da formare una base ben solida. A partire dal medioevo con sempre maggiori insediamenti
stabili, aumentarono la costruzione su pali, dapprima battuti a mano e poi successivamente effettuati con macchine battipalo.

Curiosità

Tale è la profondità in cui questi pali vengono infissi che non sono visibili! Ma ogni quanto vengono cambiati? In realtà i pali sotto Venezia, quelli che formano le fondamenta della città, non vengono sostituiti. Sono infissi in profondità in un ambiente anaerobico (senza ossigeno) che aiuta
il legno a non marcire, anzi con il tempo si mineralizza diventando duro quasi come pietra.

Alcuni scavi hanno mostrato pali piantati oltre 1000 anni fa ancora in ottimo stato (nel 1902 con il crollo del Campanile di Venezia, si poterono osservare pali perfettamente intatti). Contrariamente, i pali visibili in laguna come le briccole, i gruppi di pali che segnalano i canali, e i pali da ormeggio – a contatto con acqua e aria – vengono sostituiti in media ogni 10-20 anni.


Antonietta Della Femina

Leggi anche: La Moretta: la storia della maschera veneziana dimenticata, attraverso mistero e seduzione

Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
Back to top button
Panoramica privacy

Questa Applicazione utilizza Strumenti di Tracciamento per consentire semplici interazioni e attivare funzionalità che permettono agli Utenti di accedere a determinate risorse del Servizio e semplificano la comunicazione con il Titolare del sito Web.