Cos’è l’antropologia e perché è importante

L’antropologia è la scienza che studia l’essere umano nelle sue diverse dimensioni, sia come individuo, sia come parte di comunità e società. Il termine deriva dal greco ánthrōpos (uomo) e lógos (studio).
Tale disciplina, molto affascinante e sempre più seguita, tende a comprendere come biologia e cultura si siano compenetrate nel passato e come si compenetrino oggi nei diversi contesti abitati dalla nostra specie: è da un punto di vista generale una disciplina olistica che aspira a formulare generalizzazioni valide al di là dei limiti temporali e spaziali. E questa aspirazione le impone una prospettiva comparativa perché per potere generalizzare sulla natura e sulla società occorre raccogliere testimonianze del numero più ampio possibile di gruppi umani: sia quelle paletnologiche del nostro lontano passato, sia quelle appartenenti alle società studiate dall’antropologia dal suo nascere come disciplina autonoma ad oggi.
Le origini dell’antropologia sono quasi certamente francesi, gli illuministi, tra i quali Rousseau sono considerati come padri di tale disciplina.
In poche parole, per riassumere un concetto che potrebbe sembrare ostico e di difficile comprensione, si può far riferimento alla definizione che ne dà la Treccani: l’antropologia si occupa di studiare e comprendere le diverse culture. Le scienze antropologiche hanno diversi approcci al loro interno, ma l’antropologia è metà scienza e metà letteratura, un sapere che sta a cavallo fra più mondi e a livello disciplinare è sapere spurio (questa è la definizione che fornisce – riviste etnie – ).
Perché è importante studiare l’antropologia
Studiare l’antropologia è importante per comprendere ciò che ci circonda, un pò come con la filosofia, disciplina alla quale è strettamente collegata. A tal proposito è opportuno precisare che spesso quando si parla della figura dell’antropologo, lo si definisce un filosofo che viaggia.
Lo sguardo antropologico si basa su principi e metodi specifici: confrontare le culture, individuando analogie e specificità; leggere i fenomeni all’interno di uno specifico sistema culturale; dare un significato a ciò che caratterizza il mondo, i concetti, senza però deformarli o tradirli.
Comprendere come l’uomo è nato e in quali condizioni, le modalità secondo le quali vive e si comporta nella società odierna, è di notevole interesse non solo dal punto di vista prettamente accademico. Ricordiamo che l’antropologia mira ad esplorare l’essere umano non come singolo individuo, ma come parte di un sistema sociale ricco di significati, simboli e relazioni. L’antropologia aiuta a creare una convivenza civile tra persone, provando ad interpretare i segni, le gesta di una società in continuo cambiamento. Gli studi antropologici provano a fornire un modello comportamentale di riferimento, che sia ovviamente dinamico e che non sovverta le leggi e le regole della normale convivenza civile.
La figura dell’antropologo è estremamente interessante, così come capire perché è importante l’antropologia, disciplina di cui egli si “nutre”. Gli antropologi mettono il naso nel modo di vivere altrui, occupandosi degli aspetti apparentemente più insignificanti della loro quotidianità: vestire, stare a tavola, muoversi, giocare, pregare, dormire e così via, cose che possono sembrare apparentemente normali, ma che nascondono dettagli e dogmi storici, ma anche culturali.
Oggi per ricostruire l’origine e l’evoluzione umana l’antropologia fisica si avvale delle ricerche della paleontologia e della primatologia mentre per quanto riguarda la variabilità umana si avvale di concetti e tecniche della genetica umana e della biologia delle popolazioni.
Una cosa è certa, l’antropologia è una materia così vasta che permette di fare ricerca in qualsiasi campo. La disciplina ha tante branche che si avvicinano quasi a tutti gli ambiti: antropologia medica, economica, dello stato, culturale, fisica, antropologia visiva, etnopsichiatria, antropologia dei disastri e molte altre, così tante che forse nemmeno gli antropologi stessi le conoscono tutte.
Ricordiamo che la civiltà occidentale è stata la prima a sviluppare una disciplina come l’antropologia, ossia uno studio che potesse interessare molte persone. Dapprima con approcci superiori, via via con maggiore metodo e soprattutto senza pregiudizio.
Studiare l’antropologia è importante perché permette di ampliare i propri orizzonti culturali, la visione che si ha del mondo, interpretando ciò che vediamo come “diverso”, donandogli un valore che non sia razziale o discriminatorio e soprattutto, addentrandosi in una disciplina così completa si può fare un passo a ritroso nella storia. Come disse Levi Strauss: la più alta ambizione dell’antropologia è ispirare agli individui e ai governi una certa saggezza.
Gerardina Di Massa