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Ciò che Armani ci lascia

L’ultima sfilata primavera/estate 2026 di Giorgio Armani è sembrata un testamento silenzioso.

Niente effetti speciali, solo l’essenza di ciò che ha sempre incarnato: sobrietà, misura, coerenza.

Blu profondi, beige polverosi, toni neutri che parlano sottovoce. Giacche destrutturate, pantaloni fluidi, trench che accompagnano il corpo invece di costringerlo. Una femminilità e una mascolinità che dialogano, più che contrapporsi.

Non era una collezione per stupire, ma per riaffermare un principio: l’eleganza non ha bisogno di clamore, vive nei dettagli. È questa la trama invisibile che Armani ci lascia, e che continuerà a respirare anche dopo di lui.

Forse la vera eredità di Armani non sono gli abiti che indossiamo, ma la certezza che l’eleganza, come l’amore, non ha bisogno di urlare: basta saperla riconoscere quando la incontri.

Francesca Lutri

Illustrazione di Francesca Lutri

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Francesca Lutri

Illustratrice con background in Fashion Design. Le mie illustrazioni si concentrano sulla figura umana e sull’abbigliamento, con uno stile grafico essenziale e un uso predominante del bianco e nero. Lavoro sull’equilibrio tra forma, volume e texture, semplificando i tratti per mettere in evidenza i capi e la personalità del personaggio. La mia formazione nella moda mi permette di rappresentare il vestito come elemento narrativo e strutturale, con attenzione ai dettagli sartoriali e all’identità visiva.
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