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3 curiosità su Vittoria Colonna

Vittoria Colonna è un personaggio storico particolarmente conosciuto ed apprezzato, anche se non mancano le diatribe tra gli storici che ne vedono una figura controversa. Musa spirituale della lirica michelangiolesca e destinataria della seconda parte dei testi del canzoniere del Buonarroti, la poetessa Vittoria Colonna fu legata a Michelangelo.

Brevi cenni biografici

Vittoria Colonna nacque a Marino da Fabrizio e Agnese da Montefeltro. Passati dalla parte degli Aragonesi, i Colonna, in quegli anni, si alleano con la potente famiglia degli Avalos, partigiani degli Spagnoli. A soli sette anni Vittoria è già fidanzata con Ferdinando (Ferrante) Francesco d’Avalos, marchese di Pescara, e ad Ischia presso gli Avalos, la famiglia Colonna soggiornerà a lungo. Nel 1501 Agnesina di Montefeltro, insieme ai suoi figli, è costretta, infatti, a rifugiarsi nel castello ischitano ospite di Costanza d’Avalos principessa di Altavilla, dopo che i loro beni sono stati confiscati e il castello di Marino saccheggiato e incendiato per volere di papa Alessandro VI Borgia.

Vittoria Colonna è stata la prima poetessa in Italia che vide stampate le proprie liriche, ottenendo molti consensi anche fuori dai confini nazionali. Nel 1546 pubblicò infatti le Rime spirituali, codificando il genere letterario della lirica religiosa come meditazione personale.

Tre curiosità su Vittoria Colonna 

1. Anche se altre donne avevano scritto poesie prima di lei, come la Compiuta Donzella nel Duecento, i loro testi circolavano in forma manoscritta o erano inclusi in antologie più ampie. Vittoria Colonna, invece, ebbe un ruolo unico nel Rinascimento, in cui la pubblicazione a stampa stava diventando un mezzo cruciale per la diffusione letteraria.

Le sue Rime furono pubblicate per la prima volta a Parma nel 1538, nonostante la poetessa non fosse d’accordo. La fama e l’ammirazione di cui godeva la resero una figura di spicco e i suoi versi, in gran parte dedicati alla memoria del defunto marito, suscitarono grande interesse. Questa pubblicazione segnò un momento fondamentale, confermando la sua autorità letteraria e aprendo la strada anche ad altre poetesse.

2. Nel 1501 Vittoria Colonna si trasferì ad Ischia, scegliendo come propria residenza il Castello Aragonese, che diventò un importante centro culturale, attirando intellettuali e letterati illustri, ma anche tanti artisti del Rinascimento. Ad Ischia Vittoria Colonna scrisse gran parte delle Rime, il cui corpo centrale è costituito dalle rime dedicate alla morte dello sposo Ferrante d’Avalos.

Il mecenatismo degli Avalos aveva fatto del castello di Ischia un riferimento culturale per poeti e letterati, legati a vario titolo alle famiglie Avalos-Colonna, che svolsero un ruolo di promozione e di sostegno della letteratura volgare a Napoli nella prima metà del Cinquecento

Le Rime ebbero moltissime ristampe negli anni del Concilio di Trento e, dopo scarsa fortuna nel Seicento, furono ristampate nel Settecento. 

3. Tra il 1536 e il 1538 Vittoria Colonna incontra per la prima volta l’artista toscano Michelangelo Buonarroti. Pochi anni dopo la loro amicizia diventò ancora più profonda e coinvolgente tanto da far pensare ad un rapporto amoroso fra i due, per lo meno platonico. Per molti anni i due si scambiano una fitta corrispondenza epistolare di cui ancora oggi vi resta qualche traccia. Ma famosi sono anche i sonetti che Michelangelo compone per Vittoria, in tali componimenti è espresso tutto l’amore per la donna, un amore puro, incondizionato, di grande levatura spirituale.

L’amore che le due grandi figure del Rinascimento può essere identificato con quello che i greci chiamavano Agàpe, una forma d’amore pura ed elevata, non legata agli istinti del piacere, ma un affetto che mette al primo posto la felicità interiore dell’amato e la sua ricchezza intellettuale.

Vittoria Colonna morì il 25 febbraio 1546 nel palazzo del conte Cesarini all’Argentina, dove la moglie Giulia Gonzaga Colonna la ospitò per assisterla personalmente negli ultimi giorni di vita. In quegli ultimi istanti fu presente anche Michelangelo, al quale Vittoria Colonna porse la mano in segno di addio.

Vittoria Colonna fu una figura che incarnò gli ideali dell’umanesimo rinascimentale, ma allo stesso tempo anticipò i temi della Riforma protestante con la sua enfasi sulla spiritualità interiore e sul rapporto diretto con Dio. La sua figura è stata a lungo oggetto di studio, e la sua influenza sulla letteratura e sulla cultura del suo tempo è innegabile.

Gerardina Di Massa

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Gerardina Di Massa

Gerardina Di Massa, sono nata ad Ischia e studio lettere e filosofia. Sono da sempre appassionata alla scrittura e anche alla lettura. Giornalista pubblicista, appassionata di politica e letteratura, “divoratrice di libri”, amo leggerne sempre di nuovi, senza stancarmi mai. Mi piace la scrittura in tutti gli ambiti, che si tratti di cultura o di arte, di argomenti letterari o di storia. Ogni cosa, ogni argomento può e deve insegnare qualcosa.
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