Gli indifferenti: il romanzo d’esordio di Alberto Moravia

Il 27 luglio del 1929 Alberto Moravia pubblicava uno dei suoi romanzi più celebri, Gli indifferenti.
Alberto Moravia all’epoca aveva solo ventidue anni, ma seppe creare sin dall’inizio un libro dove pulsioni e passioni camminano a braccetto. Gli indifferenti è un libro che coinvolge sin dall’inizio, che si contraddistingue grazie allo stile e alla narrativa tipiche di Moravia.
Gli indifferenti è un libro all’interno del quale l’autore riesce a definire tutto con estremo realismo. In questo modo, l’ipocrisia e la meschinità di una società dalla doppia identità, falsa ed ipocrita, vengono man mano smascherate dai protagonisti del libro. Si tratta di due giovani fratelli che passivamente si adattano ad una società che non li rappresenta, mentre un altro personaggio, Leo, è disposto con ogni mezzo a raggiungere i propri scopi. Un personaggio che rispecchia, nella descrizione che ne fa Moravia, la sgradevolezza anche nei tratti fisici: coperto da precoce calvizie, rosso in volto, volgare.
Il 27 luglio del 1929, Moravia pubblicó un romanzo che ancora oggi a distanza di anni è fortemente attuale. Quella gabbia nella quale si sentono intrappolati i protagonisti, sono perfettamente contestualizzabili. Ciascuno, ogni lettore e quindi ogni persona può sentirsi rinchiuso in una gabbia che non gli lascia scampo. In una situazione così cosa si fa? Si sopravvive, come fanno due dei protagonisti o si cercano alternative, come invece fa Leo.
Tre personaggi diversi, tre comportamenti nettamente opposti tra loro, in perfetto stile con la dialettica di Moravia. Il notevole realismo che caratterizza le pagine de Gli indifferenti lo si legge sin da subito e fino alla fine, non smette mai di sorprendere e di solleticare l’attenzione del lettore.
Moravia riesce a rendere con perfetto realismo le meschinità e le ipocrisie di una società, come quella della borghesia, inautentica, convenzionale, sdoppiata falsamente da ciò che ciascuno pensa e da ciò che viene detto in un clima di costante menzogna.
Importantissimo è fortemente eloquente anche il titolo: l’indifferenza accomuna tutti i personaggi del libro e diventa quasi palpabile con alcuni protagonisti. Due di essi in particolar modo sono quelli che Dante collocherebbe tra gli ignavi, persone che usano l’indifferenza come fosse un nascondiglio dalla responsabilità di prendere una posizione. Un gioco-forza che spesso lascia stremati ma che a volte si rivela necessario in determinati contesti o situazioni.
Nel 1964 Gli Indifferenti diventa un film diretto dal regista Francesco Maselli e nel 1988 Mauro Bolognini dirige una mini serie sempre ispirata al romanzo di Moravia.
Letteratura e cinema si fondono per meglio rappresentare un libro che vale la pena leggere, un testo in cui immergersi con leggerezza e lasciandosi trasportare dal forte realismo che Moravia ha saputo creare.
Gerardina Di Massa
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