25 luglio 2025: 82 anni dalla caduta del fascismo

È il 28 ottobre 1922 quando Benito Mussolini organizza la marcia su Roma e, solo pochi giorni dopo, sale al vertice del governo d’Italia. Oggi, 25 luglio 2025, si celebrano 82 anni dalla caduta del regime che ha devastato il paese.
Parliamo di ventennio fascista per designare il periodo che da ottobre 1922 a luglio 1943 ha caratterizzato l’Italia, un periodo oscuro in cui è stata abolita ogni forma di libertà e di democrazia. Democrazia, termine che deriva dalla lingua greca e significa ‘’potere nelle mani del popolo’’, ma il popolo, quasi non aveva la possibilità di avere un pensiero proprio.
Inizialmente, il fascismo sembrava non apparire agli occhi di tutti come un regime dittatoriale: dopotutto aveva il sostegno della chiesa di Papa Pio XI, che considerava Mussolini ‘’l’uomo della provvidenza’’, (sostegno ulteriormente evidenziato dalla stipula dei patti lateranensi del 1929) e il sostegno, forse indiretto, del re Vittorio Emanuele III, il quale non si pronunciò in merito all’omicidio di Giacomo Matteotti. Nel gennaio del 1925, Mussolini si prese la responsabilità politica dell’omicidio, ma continuò a governare il paese, varando, tra l’altro, le leggi fascistissime: le città non erano più governate dai sindaci, ma da podestà scelti dal governo che dovevano fare capo a Mussolini, l’esercito era composto dagli squadristi e i sindacati furono eliminati, così come ogni forma di dissenso. Gli insegnanti universitari furono costretti a prestare giuramento al fascismo, e in tutta Italia furono solo 19 a non farlo (Giuseppe Antonio Borgese, Ernesto Buonaiuti, Aldo Capitini, Mario Carrara, Gaetano De Sanctis, Antonio De Viti De Marco, Floriano Del Secolo, Giorgio Errera, Cesare Goretti, Giorgio Levi Della Vida, Fabio Luzzatto, Piero Martinetti, Bartolo Nigrisoli, Enrico Presutti, Francesco Ruffini, Edoardo Ruffini, Lionello Venturi, Vito Volterra, Armando Tomaselli); una situazione terribile, a cui nel 1938 si aggiunge la promulgazione delle leggi razziali, già introdotte nella Germania nazista di Hitler, una follia senza limiti.
È il 1943 quando l’Italia, alleata con la Germania, è coinvolta nella Seconda guerra mondiale e sembra collezionare una serie di insuccessi. Il regime fascista appare debole come mai prima d’ora. Il 24 luglio 1943 il Gran consiglio dl fascismo si riunisce e la seduta inizia con un intervento di Mussolini sulla disastrosa situazione militare della penisola, mentre Dino Grandi (presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni) presenta un ordine del giorno che accusa il regime fascista di aver compromesso gli interessi della nazione portandola sull’orlo della rovina e chiede che siano attribuite al sovrano, al Gran Consiglio e al Parlamento, tutte le funzioni e previste dallo Statuto Albertino, che la dittatura aveva concentrato nelle proprie mani. Il 25 luglio Mussolini viene ricevuto dal re Vittorio Emanuele III a Villa Savoia, e dopo aver dato le sue dimissioni da capo del governo, viene arrestato.
25 luglio 1943, ore 22:45. La radio annuncia la caduta di Mussolini e la formazione di un nuovo governo con a capo Pietro Badoglio. Il fascismo è finito.
L’Italia però non è ancora libera, il mondo non è ancora libero, la follia di Hitler (e delle truppe tedesche che libereranno Mussolini) sembra non voler mollare la presa. Passeranno altri due anni prima di poter toccare di nuovo con mano la libertà e la normalità.
È il 25 aprile 1945 quando l’Italia viene liberata e il 28 quando Mussolini viene fucilato appeso a testa in giù a Piazzale Loreto a Milano.
Ed è solo nel 2025 che San Giovanni Rotondo, comune in provincia di Foggia, revoca la cittadinanza onoraria a Mussolini. Dopo un secolo.
‘’Guardiamo indietro, studiamo la storia per non commettere gli stessi errori’’ così si dice, no? E allora perché questa sembra solo una frase fatta? Perché sembra che tutto si ripeta?
Libertà.
Marianna Russo
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