Anatomia di un meme: l’italian Brainrot Trend

Se “Ballerina Cappuccina” o “Espressona Signora” sono le parole che più hai sentito nell’ultimo periodo, benvenuto nel fantastico mondo degli italian brainrot.
Siamo abituati a consumare contenuti sempre più brevi, che richiedono poca attenzione ed energia.
Ed eccoci di fronte all’ennesimo trend, ma stavolta con una particolarità: generato con l’intelligenza artificiale.
Da gennaio spopolano sui social video di animali antropomorfi accompagnati da una musichetta inquietante, conditi con una voce meccanica e un pizzico di italianità.
Negli ultimi mesi, da fenomeno di nicchia, è passato a rappresentare un linguaggio collettivo e ha ormai preso il sopravvento – non solo sulle nuove generazioni.
Il ciclo di vita di un meme
Ti sei mai chiesto del perché i meme riescano a essere così virali? Un meme si caratterizza per la sua capacità di essere replicabile e adattabile ai vari contesti. La sua semplicità e l’immediatezza consente di trasmettere messaggi complessi in modo immediato e sintetico.
Generalmente, i primi meme tendevano a persistere nel tempo, basti pensare ai Rage Comics che hanno caratterizzato i primi anni di Facebook e Twitter. Oggi vengono generati a un ritmo così veloce che è difficile tenerne traccia; ed ecco a voi un intero ecosistema di animali inquietanti con nomi assurdi, destinati a moltiplicarsi all’infinito.
Italian Brainrot meme
Il termine Brainrot (letteralmente marciume mentale), coniato dalla Oxford University, si riferirebbe allo stato di deterioramento mentale conseguente al consumo eccessivo di materiale banale o poco impegnativo.
Ma perché sono diventati così virali? I social sono diventati l’habitat naturale di animali antropomorfi e script nonsense in grado di ipnotizzare gli user in qualsiasi momento. Parliamo di intrattenimento a basso costo: poco impegno e massima resa. L’assurdità del contenuto ti incolla allo schermo e plausibilmente l’algoritmo ti terrà in questo mondo parallelo fatto di squali con le sneakers e cappuccini ninja per ore.
Ma il fenomeno sta gradualmente uscendo dalla propria bolla. Oggi non è difficile trovare gadget e pubblicità che sfruttano la viralità del fenomeno per capitalizzare il più possibile. Sono già iniziati i crossover dei personaggi: storie intrecciate, beauty creators che sfruttano l’estetica di Ballerina Cappuccina o Signorona Espressona per sponsorizzare i prodotti di varie aziende o i propri contenuti.
Inoltre, recentemente sono diventati i protagonisti delle nuove figurine Skifidol a edizione limitata – tutte da collezionare.
Ma quanto durerà questo nuovo trend?
Perché ci piace così tanto?
Gli Italian Brainrot sono il risultato della saturazione mediatica: viviamo circondati da una miriade di contenuti e per attirare l’attenzione servono stimoli sempre più forti e surreali. Questi meme sono in grado di anestetizzare l’utente e distrarlo dalle preoccupazioni quotidiane. Inoltre, se tutti consumano i medesimi contenuti, la ripetizione meccanica di queste cantilene consente alle persone di instaurare un contatto immediato con l’altro e creare delle piccole comunità temporanee. Ed è in un attimo che sentiamo questi nomi in radio o in televisione, diventando un modo per comunicare con gli altri – soprattutto con i più giovani.
Ilenia Carratù
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immagine realizzata con AI