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Vinted e l’oscurità dei gruppi social: dobbiamo aver paura anche di vendere online?

Vinted è una piattaforma per vendere e comprare abiti e oggetti di seconda mano, ma nell’ultimo periodo sembra che alcuni utenti ne stiano facendo un uso sbagliato, e ad essere in pericolo sono le donne. 

Cos’è Vinted? 

Diventata riconoscibile a tutti grazie all’ormai famoso slogan “non lo metti? Mettilo in vendita!” Vinted è un’applicazione che permette di acquistare e vendere qualsiasi cosa, dai vestiti che non indossiamo più, ai giocattoli, ai libri scolastici e non, fino a quella bomboniera che si trova sul mobile dal giorno del matrimonio a prendere polvere. Molti sono gli utenti che acquistano e molti sono gli influencer che sponsorizzano la piattaforma e il cosiddetto periodo di decluttering, caricando sul proprio profilo abiti di grandi marchi a prezzi accessibili. Tutto bene fino a questo punto, no? È comodo liberarsi di ciò che non si usa per fare spazio al nuovo, spesso è sinonimo di chiusura con il passato e apertura verso nuove possibilità e orizzonti, ma non è tutto oro ciò che luccica e in questo caso non sono neanche i gioielli o le paillettes in vendita; infatti, un’inchiesta ha portato alla luce una notizia preoccupante.

Ma le donne dove sono al sicuro?

Tutto nasce da un’inchiesta di un telegiornale tedesco che denuncia il fatto che sulla piattaforma ci siano uomini iscritti per un motivo ben preciso: reperire immagini, numero di telefono e indirizzo di casa delle utenti e successivamente condividere le informazioni ottenute in gruppi telegram senza alcun tipo di permesso e consenso. Il caso diventa mediatico e sempre di più sono le testimonianze di donne che affermano di aver ricevuto messaggi a sfondo sessuale, messaggi insistenti in cui viene chiesto di provare i costumi in vendita o di inviare immagini personali, molte sono anche coloro che hanno ricevuto avances indesiderate e inviti ad appuntamenti non richiesti. Nei gruppi online vengono condivisi profili di tante donne accompagnate spesso da squallidi commenti che purtroppo abbiamo sentito e risentito, e così mentre qualcuno vuole solo dare via un abito che non indossa più, a sua insaputa circolano immagini e informazioni private. 

La situazione è pericolosa, le donne non sono al sicuro neanche su un’applicazione che ha come unico scopo quello di vendere e acquistare? Non sono al sicuro neanche davanti a qualcosa di apparentemente -mi sembra giusto dire in questo caso- innocuo? 

Nel XXI secolo le auto voleranno (ma le donne convivranno con la paura) 

Se da un lato la globalizzazione ha aiutato e consentito la libera circolazione di beni e servizi e la libera circolazione di idee dell’uomo, ha dato purtroppo anche la possibilità di circolazione a fenomeni del genere, che, insieme al cyberbullismo, sono il grande problema dei nostri giorni. Nei prodotti televisivi e letterari più datati si parla del ventunesimo secolo, il nostro, come un secolo di grandi scoperte e tecnologie avanzate, ed effettivamente da un lato è vero: la tecnologia vive nelle nostre case, Alexa ci ascolta e riproduce la musica che preferiamo e possiamo accendere il climatizzatore prima del nostro arrivo, ma dall’altro siamo fermi in un punto morto, in cui la donna spesso viene vista come qualcosa e non qualcuno

Sui social si legge grande indignazione, commenti dettati dalla rabbia e dalla paura. Diverse sono le ragazze che scrivono “ma neanche vendendo una camicia sono al sicuro?” “Devo mettere un nickname e un indirizzo di spedizione diverso?” “Devo avere paura di comprare un libro?” “sono stanca ed è assurdo che qualcuno abbia pensato ad una cosa così subdola” ed effettivamente è assurdo davvero. 

Vinted, venuta a conoscenza di ciò, afferma di aver adottato una politica di “Zero tolleranza” nei confronti di contenuti e messaggi sessualmente espliciti, e speriamo siano quindi presi provvedimenti. 

In generale, va sottolineato che la colpa non è di chi posta le proprie foto, di chi indossa un abito stretto o una gonna corta. Non sei tu a doverti limitare e a dover capire perché “però sei anche tu, se ti vesti così o pubblichi foto del genere è normale” no, non è normale. Tu puoi indossare una minigonna o una tuta da neve e hai il diritto di sentirti ed essere al sicuro in ogni caso

Al momento, in via precauzionale molte utenti stanno eliminando immagini in cui mostrano il capo in vendita indossato e molte stanno cambiando l’immagine del profilo, sostituendo il viso con immagini astratte, mentre l’applicazione spinge verso la ricerca di un sistema di iscrizione più sicuro, speriamo così torni ad essere il negozio-non fisico- che è sempre stato, luogo di vendita online sicuro.

Marianna Russo  

Leggi anche: Vinted: come si usa? Ecco dei tips utili

Marianna Russo

Marianna, classe 2003. Inguaribile romantica, innamorata dei girasoli e sempre ottimista. Quando scrivo scompongo il mio cuore su carta, la scrittura mi salva sempre. “Solo se ti rende felice.”
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