Il ritorno del Pisa in Serie A: una rinascita tra calcio e impegno sociale
Il Pisa Sporting Club, meglio noto come Pisa, dopo 34 anni ritorna a giocare in Serie A: dopo tre decadi fatti di retrocessioni e promozioni sfiorate, finalmente la squadra toscana affronterà nuovamente una vera e propria rinascita nella massima serie calcistica.
Da quando Romeo Anconetani portò i neroazzurri in Serie A negli anni ’80, la squadra ha alternato stagioni gloriose con veri e propri momenti di fallimento, con retrocessioni fino alla Serie C.
Pisa: il riscatto dei neroazzurri
Ma ora è arrivato il momento del tanto atteso riscatto.
Dalla stagione 2025/2026 il Pisa riparte dalla Serie A, più forte che mai, ottenendo anche il Gonfalone d’Argento durante la serata del 9 maggio all’Arena Garibaldi, prima del fischio d’inizio della partita contro il Südtirol.
Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, ha dichiarato:
“Quello del Pisa è stato un percorso straordinario: una stagione esaltante, che ha reso felice un’intera città. Questo premio vuole celebrare non solo i risultati sportivi, ma soprattutto il lavoro di squadra, la tenacia, la grinta e la capacità di far sognare una comunità intera”.
Ha, inoltre, aggiunto che “il Gonfalone d’Argento è anche un messaggio: continuiamo a credere nei nostri talenti, nello sport come veicolo di valori, di identità e possibilità di raggiungere i propri sogni”.
Non solo calcio, ma anche impegno sociale
Il Pisa non ha solo un’eccellente squadra che con grande tenacia ha riconquistato la massima serie, ma ha anche un tifo più unico che raro. Difatti, la Curva Nord Maurizio Alberti è tra le poche realtà del tifo organizzato italiano apertamente schierate su temi sociali e politici, portando all’interno degli stadi la lotta contro la violenza di genere, il massacro della popolazione di Gaza e il DDL Sicurezza.
I tifosi pisani sono stati i primi ad esporsi sul femminicidio di Giulia Cecchettin, condannando la violenza sulle donne. Per di più, vi è un’alta presenza femminile tra i tifosi, che può aiutare la consapevolezza su temi come la violenza di genere.
E quando a Pisa la polizia ha caricato una manifestazione studentesca pro-Palestina, i pisani hanno risposto con cortei davanti alla questura, esprimendo solidarietà verso gli studenti, e lanciando raccolte fondi per la popolazione di Gaza.
Nel comunicato dell’iniziativa si può leggere: “Le situazioni hanno sempre piani diversi. La tragedia del popolo palestinese, in uno sguardo d’insieme e generale, ha bisogno di sensibilizzazione, attenzione, un certo tipo di iniziative, e nessuno si è mai tirato indietro”. Non mancano gli striscioni contro le morti sul lavoro e le stragi in mare a seguito del naufragio di Cutro.
Sono varie le prese di posizione, che hanno riguardato il sostegno alle proteste femministe in Iran e l’opposizione all’invasione dell’Ucraina, schierandosi contro Putin, ma anche contro i nazionalisti ucraini del battaglione Azov e la NATO. La curva pisana è, inoltre, andata contro ai Mondiali in Qatar del 2022, per via delle accuse di violazione dei diritti umani e lo sportswashing.
Il ritorno in Serie A del Pisa darà sicuramente maggiore visibilità alle loro iniziative, nella speranza che il lavoro che svolgono sia di ispirazione a tutto l’ambiente calcistico – e non solo –, dal momento in cui nel calcio maschile italiano non sono molto diffuse questo tipo di rivendicazioni.
Irene Ippolito
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