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Elio Germano contro il Ministro Giuli: quando la cultura diventa un campo di battaglia

Il clima ai David di Donatello 2025 si è fatto rovente, e non solo per le emozioni legate al cinema.

Elio Germano, figura di spicco nel panorama attoriale italiano, ha colto l’occasione sul palco per lanciare una frecciata diretta al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.

Un attacco che ha subito trovato eco politica, mediatica e sociale, accendendo il dibattito sullo stato dell’arte in Italia.

Le parole che scottano

Nel ricevere il premio come Miglior Attore Protagonista per Berlinguer – La grande ambizione, Germano non si è limitato ai ringraziamenti di rito. “Meno male che c’è il Presidente Mattarella,” ha detto, “perché ascoltare il rappresentante della cultura di questo Paese è stato difficile.”
Una frase che ha immediatamente spostato i riflettori dal premio alla polemica. Ma l’attore non si è fermato lì: ha criticato apertamente la gestione culturale dell’attuale governo, accusando il Ministro di “piazzare i propri uomini” ai vertici delle istituzioni, come se fossero “clan”.

La replica del Ministro

La risposta del Ministro Giuli non si è fatta attendere. In un evento pubblico ha definito Germano parte di una “minoranza rumorosa” che “ciancia in solitudine”, nonostante la platea in cui ha parlato comprendesse anche il Presidente della Repubblica.
Un’affermazione che non ha fatto che intensificare la polemica, trasformando un gesto di denuncia in un caso politico.

Il cinema italiano è davvero in crisi?

Le dichiarazioni di Germano, al di là dei toni, puntano il dito su un problema concreto: il settore cinematografico italiano è in difficoltà. Incassi in calo, sale vuote e produzioni sempre più dipendenti da fondi pubblici o piattaforme internazionali.
Secondo diversi operatori del settore, le politiche culturali attuali non stanno affrontando il problema in modo sistemico, e il tax credit, anziché essere un incentivo per il cinema italiano, viene spesso sfruttato da produzioni straniere senza un ritorno reale per l’industria locale.

Reazioni e schieramenti

Mentre una parte del mondo politico ha difeso Germano — su tutti alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle — altri si sono detti sorpresi per un intervento ritenuto “fuori luogo” in un contesto celebrativo.
Intanto, anche il mondo del doppiaggio è entrato nella discussione, dopo alcune dichiarazioni dell’attore che suggerivano un maggiore utilizzo delle lingue originali nei film, attirando critiche da parte dei professionisti del settore.

Oltre la polemica: una domanda aperta

L’episodio è il sintomo di un malessere più profondo: qual è oggi il posto della cultura in Italia? E soprattutto, chi la rappresenta davvero?
Forse è proprio da momenti come questi che può nascere un confronto più serio tra istituzioni e artisti. Non serve schierarsi, serve ascoltare.

Arianna D’Angelo

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Arianna D’Angelo

Arianna, classe ‘98. Mi piacciono le arti visive e musicali. Per me scrivere è esternare il mio mondo interno raccontando ciò che mi appassiona. L’Arianna del mito greco liberò Minosse con il suo filo e io con la mia scrittura libero il mio mondo e ve lo racconto.
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