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Aborto in Sicilia: è un passo storico per i diritti delle donne

In Sicilia arriva una svolta concreta per il diritto all’aborto: cosa si prevede

In Sicilia è stata approvata una legge regionale che segna un cambio di passo fondamentale sull’interruzione volontaria di gravidanza.

La norma, contenuta nell’articolo 3 del disegno di legge regionale n. 738, introduce un principio chiaro: gli ospedali pubblici devono garantire la presenza di personale non obiettore di coscienza, per assicurare l’accesso all’aborto come previsto dalla Legge 194 del 1978.

Non si tratta di un semplice adeguamento normativo, ma di una presa di posizione netta su un tema che, ancora oggi, genera forti disuguaglianze territoriali.

Una legge nazionale, un’applicazione discontinua

La legge 194 garantisce in Italia il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza entro 90 giorni (e oltre, in casi specifici), ma nella pratica l’accesso al servizio varia moltissimo da regione a regione, soprattutto a causa dell’elevato numero di medici e personale sanitario che esercitano l’obiezione di coscienza.

In Sicilia, la situazione è particolarmente critica:

  • Oltre l’80% dei ginecologi è obiettore.
  • Circa il 70% degli anestesisti non partecipa a IVG.
  • Quasi il 90% del personale non medico si astiene.

Numeri che rendono spesso impossibile accedere all’aborto in modo sicuro, gratuito e legale, costringendo molte donne a spostarsi in altre regioni o, nei casi peggiori, a ricorrere a soluzioni clandestine.

Cosa prevede concretamente la nuova legge

Il provvedimento appena approvato (con 27 voti favorevoli e 21 contrari) introduce alcune novità molto concrete:

  • Ogni ospedale pubblico dovrà organizzare aree dedicate all’IVG, con équipe complete disponibili.
  • Le nuove assunzioni sanitarie dovranno prevedere una presenza garantita di personale non obiettore.
  • Il personale assunto come “non obiettore” non potrà cambiare idea successivamente: in caso contrario, l’amministrazione sanitaria potrà risolvere il contratto.

È una delle prime leggi regionali in Italia a legiferare esplicitamente su questi punti.

Il diritto all’obiezione non viene toccato, ma con questa norma la Regione Sicilia prova a mettere fine a una situazione in cui, di fatto, l’aborto è diventato inaccessibile per troppe donne. Quando l’intera struttura sanitaria è composta da obiettori, il sistema viola il principio stesso della legge 194, che garantisce alle donne il diritto di scegliere.

La nuova norma siciliana non limita la libertà individuale, ma impone al sistema pubblico l’obbligo di assicurare un servizio essenziale. In pratica, si afferma che l’organizzazione sanitaria non può più lasciare scoperto un servizio solo perché la maggioranza dei medici non intende praticarlo.

Un precedente che potrebbe fare scuola

La Sicilia si colloca così tra le poche regioni italiane che hanno deciso di intervenire con un atto legislativo specifico per garantire l’applicazione effettiva della legge sull’aborto. Una scelta che potrebbe aprire la strada ad altre iniziative simili, soprattutto nelle regioni dove la percentuale di obiettori è particolarmente alta.

Il diritto all’aborto deve essere reale, non solo teorico

Questa legge solleva una questione fondamentale: un diritto esiste davvero solo se può essere esercitato. L’accesso all’aborto non è una concessione, ma una libertà garantita dalla legge. Tuttavia, troppe donne in Italia – soprattutto nel Sud – si trovano di fronte a ostacoli burocratici, morali e pratici che rendono impossibile esercitare questa libertà.

La decisione dell’Assemblea Regionale Siciliana rappresenta un segnale importante: la sanità pubblica deve farsi carico dei bisogni reali delle persone, senza ipocrisie né zone grigie. Non è una vittoria ideologica, ma una misura concreta per garantire a tutte le donne la possibilità di scegliere, in sicurezza e con dignità

Arianna D’Angelo

Leggi anche: Diritti e aborto: LAIGA 194 è la guida ai medici non obiettori in Italia

Arianna D’Angelo

Arianna, classe ‘98. Mi piacciono le arti visive e musicali. Per me scrivere è esternare il mio mondo interno raccontando ciò che mi appassiona. L’Arianna del mito greco liberò Minosse con il suo filo e io con la mia scrittura libero il mio mondo e ve lo racconto.
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