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Il corvo, la storia di un cult cinematografico

Il corvo – The Crow è un film statunitense diretto da Alex Proyas distribuito a partire dal 13 maggio 1994 nelle sale degli Stati Uniti dalla Miramax, casa di produzione e di distribuzione che ha avuto a carico produzioni di altri film entrati nella storia come Pulp Fiction e Kill Bill.

Ma non tutti sanno che dietro al film de Il corvo vi è una storia tragica, che ha rallentato l’uscita al cinema della pellicola. Mettetevi comodi e preparate i fazzoletti per ciò che andrò a raccontare.

Per chi non lo sapesse, il film Il corvo è basato sull’omonimo fumetto di James O’Barr, pubblicato per la prima volta tra il 1988 e il 1989: l’autore iniziò a pensare al fumetto a seguito della perdita della fidanzata, deceduta a causa di un incidente, traendo inspirazione anche dalla storia di due fidanzati uccisi a Detroit per un anello da 20 dollari.

Il film racconta la storia di Eric Draven, un musicista rock classico la cui anima tormentata torna sulla terra dall’Aldilà per vendicare la propria morte, insieme allo stupro e all’omicidio della sua fidanzata Shelly Webster. 

Eric è ritornato in vita grazie ad un corvo, che nelle antiche credenze era in grado di far resuscitare l’anima di una persona per poter regolare i conti contro i suoi carnefici. Questi lo ha reso immortale, oltre a non essere in grado di provare dolore e non può essere ucciso.

L’atmosfera molto particolare è stata sottolineata da brani punk, metal e gothic, e la colonna sonora vanta partecipazioni di famosi artisti, sia in interpretazioni originali sia in cover di altre band.

Questo lungometraggio ebbe un successo tale da arrivare in vetta al box office, diventando un film di culto, dando origine a un franchise che include tre sequel, una serie televisiva e un remake del 2024.

Ma ora passiamo alla nota dolente: come ho già scritto, l’uscita del film è avvenuta con dei contrattempi produttivi. Questi contrattempi sono, purtroppo, dovuti dalla morte dell’attore protagonista Brandon Lee che morì il 31 marzo 1993, tre giorni prima della fine delle riprese.

La causa della morte è stata per un colpo di pistola che doveva essere caricata a salve: lo staff non aveva controllato con abbastanza attenzione la pistola che doveva servire per la scena. Per motivi di tempo, non avendo colpi a salve, alcuni membri della troupe pensarono di comprare dei proiettili veri per poi rimuovere la polvere da sparo all’interno, ricongiungendo il proiettile alla capsula a percussione.

Dopo vari utilizzi della pistola, non si resero conto che all’interno della canna rimase bloccato un proiettile per via di una carica bassa, difetto che rimase inosservato. Quindi, l’arma venne successivamente ricaricata con proiettili a salve e usata per girare la scena che sarebbe costata la vita all’attore.

Terminare il film divenne davvero difficile, perché alcune parti del deceduto attore dovevano essere completate oltre al fatto che alcuni interpreti non parteciparono alla sua ultimazione. Nonostante ciò, a due mesi dal decesso di Lee, la troupe, per volere anche della fidanzata di Brandon, decise di terminare la pellicola.

Grazie all’aggiunta di tagli di altre scene e dei montaggi digitali, Il corvo riuscì ad essere ultimato. Inoltre, in molte parti della pellicola il ruolo di Eric Draven venne affidato a Chad Stahelski e Jeff Cadiente, stuntman e grandi amici di Brandon.

A seguito del grave incidente, la produzione cinematografica statunitense stabilì che nelle sparatorie le armi non venissero più puntate direttamente verso gli individui, ma con un’angolazione di 30°.

Irene Ippolito

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Iris Ippolito

Sono Irene “Iris” Ippolito, classe 2002 nata e cresciuta a Napoli. Tra un libro ed un altro, ho scoperto di voler lavorare nel mondo dello spettacolo e della scrittura. La mia passione per lo spettacolo è nata grazie anche al laboratorio teatrale ScugnizzArt, che mi ha accompagnato alla scoperta di me stessa per ben 3 anni. Lo sport è quel mondo che mi ha dato la spinta di mettermi in gioco nella scrittura, diventando il mio migliore amico.
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