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Mi è sembrato di vedere tra la folla Anime false 

Persone che vivono solo di apparenze? No.

Ci sono due donne. Al centro. Una madre e una figlia. E poi ci sono io. Io che lavoro con le parole. Io che a trovare la prima faccio fatica. 

Sono destinata alla sensibilità. Quella che ha a che fare con uno stato di cose, cose in movimento, cose.

In questa stagione, la mia, e quella di Anime false, si capisce fin da subito che c’è qualcosa di strano, nel modo di vivere, nel carattere.

Le due donne, la madre e la figlia, non hanno una casa, dimorano in alberghi di lusso, sempre diversi, spostandosi di città in città e mantenendosi alla larga da tutto e tutti. 

Questa madre, una donna che veste sempre di nero e sua figlia, un’adolescente che viene vestita e trattata come se fosse ancora una bambina a cui leggere le fiabe. 

Trascorrono la loro vita a scappare da chi le insegue e, avanti con la storia, via ai misteri che si nascondono nel loro passato. Un amore ossessivo, l’una verso l’altra. 

Anne (la madre) e Bambi (la figlia) sono rotte dentro. E sopravvivono, perché si capisce che sopravvivono, grazie all’amore e al senso di protezione che hanno l’una per l’altra. 

Un racconto che ti spiazza e ti sconvolge. Un racconto a tratti dolce e a tratti inquietante dell’ossessione che una madre può avere per la figlia, un’ossessione tale da spingerla a fare di tutto per evitare che possa conoscere il dolore della vita, che si sa, è fatta anche di questo. Di dolore.

Con la delicatezza di chi ti sfiora e scarabocchia in modo delicato. Non a tempo perso. Mai a tempo perso. Nonostante tutto. 

Mi sono addentrata in questa assurda fuga dalle cose brutte della vita, e fatta travolgere dall’amore incondizionato di una mamma fragile per la sua creatura che è la sua unica ragione di vita.

È stato un viaggio incredibile che, a suo modo, mi ha lasciato un segno dentro che porterò, per quanto doloroso, felice di avere addosso.

E poi, c’è tutto il mondo fuori, le Anime false. Un mucchio di anime false, persone che sì, vivono solo di apparenze. 

Quando sarai grande capirai meglio. 

Francesca Scotto di Carlo 

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Illustrazione di Francesca Scotto di Carlo

Francesca Scotto di Carlo

Ventinove anni, napoletana. Di sé dice di essere un «cumulonembi», testarda, indistruttibile, assertiva. Scrittrice, umanista, attivista, è una di quelle persone con la voglia di cambiare il mondo, un passo alla volta.
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