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Manifestare in Italia: si può? 

Cosa sta succedendo in Italia? 

Le vicende sconvolgenti che i media ci mostrano riguardo le manifestazioni nel nostro paese stanno destando sgomento.

Giovani protestanti e forze dell’ordine che cercano di sedarli con botte e manganellate. C’è chi pensa che i manifestanti siano violenti, chi si schiera contro la polizia. 

Sembra che manifestare sia diventato illegale. Ma non eravamo una repubblica democratica?

Calmi tutti, partiamo dall’inizio.

L’articolo 21 della Costituzione italiana recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Quindi ognuno può professare il proprio pensiero in maniera libera e in ogni luogo.

L’articolo 17 ci dice:”I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi […] Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”.

Ovviamente se le manifestazioni sono a scopo violento e minano alla libertà ed incolumità altrui, non possono essere effettuate. Inoltre, se le riunioni non sono autorizzate è possibile incorrere in sanzioni e c’è il rischio che la manifestazione venga sospesa o annullata. 

Abbiamo quindi capito che in Italia è possibile manifestare, con le regole che questo comporta. 

Negli ultimi giorni, però, sono state diverse le proteste sedate con la violenza da parte delle forze dell’ordine. Le più famose quelle avvenute fuori alle sedi Rai del paese, ma l’ultimissima a Pisa.

Alcuni studenti si sono riuniti per protestare contro la guerra in Palestina e il genocidio del popolo palestinese. Le riprese stanno destando attenzione poiché sembrano particolarmente violente, volte a “chiudere la bocca” ai manifestanti. 

Sebbene non sia chiaro se la manifestazione sia stata autorizzata o meno, gli studenti sono stati picchiati violentemente in testa e sulle gambe. Molti hanno riportato ferite anche gravi ma, in tutta risposta, il giorno seguente, circa 500 persone hanno protestato contro il trattamento ricevuto dalle forze dell’ordine.

I manifestanti non hanno il diritto di esprimere il loro pensiero in maniera violenta, ma questo, evidentemente, non vale per la polizia.

Più volte abbiamo assistito a scene assurde dove le forze dell’ordine trascinavano letteralmente i protestanti, pestandoli. Ciò che è accaduto a Pisa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Ci sono alcune proposte riguardo l’utilizzo di codici identificativi e Body Cam per riuscire ad intercettare il numero della divisa fino a 15 metri di distanza. Nel 2014 è stato proposto dal M5S e dal PD ed è arrivato fino al Senato. 

L’argomento sembra, però, molto spinoso e diversi agenti hanno ritenuto questa proposta totalmente assurda, affermando invece che il loro lavoro è quello di tutelare i manifestanti.

In realtà, pare proprio il contrario.

Insomma, la Costituzione italiana recita il diritto di manifestare ma le forze dell’ordine e lo Stato non ne permettono l’attuazione. 

Difendiamo la democrazia e la libertà contro la repressione!

Martina Maiorano

Leggi anche: Proteste e manganelli: è successo ancora

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https://www.change.org/p/codici-identificativi-e-bodycam-subito/psf/promote_or_share?guest=existing&short_display_name=Benedetta&recruiter=1332057513&source_location=corgi

Martina Maiorano

Ciao! Sono Martina Maiorano, classe 1996. Fin da piccola ho avuto due grandi passioni: i libri e il beauty. Frequento Lettere Moderne all’Universitá Federico II e da poco sono entrata nel team de La Testata, pronta ad accettare nuove sfide!

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