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Jeremy Allen White: da ‘Carmy’ Berzatto a personaggio botticelliano di Calvin Klein

Jeremy Allen White è l’attuale icona sexy del nuovo spot pubblicitario di Calvin Klein, ma è anche riconosciuto per il suo ruolo da cuoco turbolento nella serie statunitense The Bear. Ma quanto è grande il peso di essere una crush mondiale?

Partiamo dalle radici: Jeremy Allen White, classe ’91, è figlio d’arte, un erede naturale dell’arte scenica grazie ai suoi genitori, attori teatrali. L’arte scorre nelle sue vene fin dalla nascita. 

Durante gli anni delle elementari, si dedica al ballo, ma a 13 anni il fascino della recitazione lo conquista completamente. Per poi arrivare al casting che gli ha permesso di dare il via alla sua attuale carriera, Jeremy viene preso per la serie Shameless per interpretare Lip Gallagher. 

Il grande successo nella serie lo porta a conquistare nuove opportunità come le apparizioni nella serie televisiva Law & Order. Nel frattempo, la sua vita privata non è da meno: decide di impegnarsi sentimentalmente con Addison Timlin, anch’essa attrice. I due hanno oggi due figlie.

Nel 2019 arriva il ruolo di ‘Carmy’ in The Bear, conosciutissimo cuoco tormentato ma al tempo stesso tanto amato dai fan della serie.

Siamo nel gennaio del 2024 e Jeremy Allen White sembra essere il precursore del risveglio dal torpore invernale. Nelle nostre menti risuona incessante la melodia di “You Don’t Own Me” di Lesley Gore, mentre l’attore si spoglia progressivamente per le strade di Manhattan, fino a rimanere solo con gli iconici boxer del marchio Calvin Klein. Chi non ha visto ancora lo spot è perché probabilmente non vive su questo pianeta poiché la pubblicità conta ormai milioni di visualizzazioni, e Tik Tok esplode di video virali creati da persone che rimangono ipnotizzate di fronte alla pubblicità del brand. Insomma tutti pazzi per il nuovo sex symbol Jeremy Allen White. 

Tuttavia, come accade spesso, c’è un lato oscuro della medaglia. Nonostante l’arrivo anticipato della primavera e il risveglio degli ormoni, il caso attuale di Calvin Klein sembra rappresentare l’ipocrisia di una tutela eccessiva della donna. 

Per capirci meglio: Jeremy White può passeggiare in boxer e essere osannato come una figura uscita da un dipinto di Botticelli, ma l’anno scorso in Inghilterra è stata censurata un’altra pubblicità di Calvin Klein con una protagonista femminile. La modella era la cantautrice FKA twigs, che ha posato per Klein indossando solo una camicia di jeans e mostrando il corpo nudo. La foto è stata ritirata affermando che fosse offensiva e degradante, con l’Advertising Standards Authority che ha accusato la campagna di presentare la modella “come un oggetto sessuale stereotipato”.

Di tutta risposta la stessa cantante ha espresso con orgoglio di esser felice della sua collaborazione con Klein e di aver mostrato il suo corpo, dichiarando inoltre che Vedo una donna nera bella e forte il cui incredibile corpo ha superato più dolori di quanti possiate immaginare” 

Questo ci porta a riflettere su quanto ancora persistono dei pregiudizi, con le donne e le minoranze che pagano ancora il prezzo più alto.

Celebrare Jeremy Allen White come un’icona di seduzione potrebbe essere accettato, ma l’indignazione suscitata dall’immagine di FKA twigs, criticata come vittima di sfruttamento commerciale, è sicuramente da condannare. Si evidenzia un doppio standard, in cui il corpo dell’uomo viene considerato normale e ammirabile, mentre quello della donna è soggetto a giudizi e limitazioni, alimentando una riflessione necessaria su come affrontare questi stereotipi nel mondo contemporaneo.

Altri brand invece hanno preso la questione con ironia e sfruttato l’enorme interesse mediatico generato. Un esempio è il brand tedesco di birra BRLO, che ha capitalizzato sull’hype lanciando una birra analcolica e ricreando uno spot in chiave ironica. 

Per concludere Jeremy Allen White non è solo un’icona di bellezza, ma anche un attore di successo, come testimoniato dalla sua vittoria come miglior attore protagonista in The Bear ai Golden Globe 2024. La sua carriera artistica è riconosciuta e applaudita, dimostrando che il suo talento va oltre l’aspetto fisico. Dunque come si suol dire un bello che balla, e pure bene.

Arianna D’Angelo

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Arianna D’Angelo

Arianna, classe ‘98. Mi piacciono le arti visive e musicali. Per me scrivere è esternare il mio mondo interno raccontando ciò che mi appassiona. L’Arianna del mito greco liberò Minosse con il suo filo e io con la mia scrittura libero il mio mondo e ve lo racconto.
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