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Libri: una seconda vita è possibile 

Una delle cose che per prima mi è stata insegnata dalla mia famiglia è che tutto può avere una seconda vita; i miei nonni, figli di operai e contadini, hanno ripetuto per anni che quando ci si stenta anche un tozzo di pane, viene molto più difficile buttare.

Fortunatamente per noi nipoti la vita è stata più semplice, perché ormai la strada era stata scoscesa dai nostri genitori, eppure non abbiamo mai dato per scontato che una volta utilizzato il bene che avevamo comprato o che c’era stato donato, esso avrebbe potuto terminare il proprio ciclo di vita.

L’arte dell’arrangiarsi e del recupero/riciclo è impregnata nella mia forma mentis: tutto ha possibilità di rinascita, seppur sotto forme diverse. 

Ed è così con tutto: rapporti umani (nei limiti del concesso) e beni materiali, anche quando posseggono una propria anima, come ad esempio i libri

Per chi ama leggere e ritrova una boccata d’aria in essi, sa quanto i libri possano essere unici come “oggetti”: arrivano quando più abbiamo bisogno di loro, ci fanno emozionare, ci fanno arrabbiare, ci fanno riflettere, ci lasciano vivere realtà che nella vita quotidiana mai potremmo vivere. Eppure nonostante tutti questi benefici, hanno anch’essi delle zone d’ombra: ingombrano, raccolgono polvere o non sono più in linea con i nostri interessi; ecco che entra in campo il “riuso”. Scopriamo insieme come dar una seconda possibilità ai nostri libri:

Bookcrossing, o volgarmente scambio di libri. È vecchia quanto il mondo questa condizione: pagine ingiallite, odori, annotazioni, pagine sgualcite, macchie di caffè o tè; un incubo per i maniaci del “libro perfetto”, una manna dal cielo per i Peter pan come me, per chi sogna, fantastica su chi prima ha vissuto, riso e pianto sul libro. In tutta Italia è attiva una rete di punti bookcrossing dove poter prendere e lasciare libri: qui il link con la mappa aggiornata per Lascia un libro prendi un libro.

Donare alle biblioteche pubbliche, che sempre più spesso sono vittime di atti vandalici. Molte sono le case editrici che preparano “pacchetielli” e donano loro i libri: una molto vicino a me è la Npe dello scrittore ed editore Nicola Pesce. È sempre possibile contattare biblioteche per donare loro libri; sul territorio nazionale, ma io mi concentrerò sulla Campania, ci sono svariate associazioni che si occupano di raccolta libri e bookcrossing: 

a. Progetto #IOLEGGOPERCHÉ;

b. Biblioteca Annalisa Durante a Forcella (NA);

c. “Libri in soccorso”: il progetto di Legambiente Campania per portare le librerie negli ospedali;

d. Fondazione per leggere, che ha sede a Milano ma che ha una catena di prestito libri in tutta Italia ormai.

Rivendita tramite canali digitali. La vendita online tramite canali, come Vinted, o sulle aste online è ormai divenuto il miglior modo per piazzare sul mercato libri a cui non siamo più interessati, pezzi rari o regali non graditi (non c’è cosa peggiore – per un amante dei libri – che ricevere in dono libri verso cui non si sente alcun tipo di connessione). 

Creazioni d’arredo: stile Ikea? No categorico! Mai fingere di essere ciò che non si è. Nessun libro di facciata, ma veri e propri arredamenti a misura di libro: quadri o poster con pagine o copertine che ci sono particolarmente care, libri orologio, e per i più temerari c’è il riciclo della carta per crearne inviti, decorazioni, incarti, vasi, portachiavi da ingresso. 

Nulla si lascia al caso e nulla si cestina: «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma». 

Antonietta Della Femina 

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Immagine di Canva

Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
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