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Chi e cosa sono gli elfi, personaggi del mondo Fantasy

Gli elfi sono creature mitologiche che nel nostro immaginario popolano foreste, pozzi, sorgenti o in altri luoghi in cui la natura domina la scena.

Longevi e in possesso di poteri magici conoscono un’origine antichissima che viene tramandata da racconti, libri e leggende popolari.

L’immagine dell’elfo vive sin da sempre epoche diverse tra loro che gli determinano svariate caratteristiche. Infatti, nel ventunesimo secolo la credenza che ha riscosso maggiore appoggio da parte della popolazione – soprattutto dai bambini – è quella che queste creature affiancassero Babbo Natale nel confezionare regali, in qualità di aiutanti.

A dire il vero, la figura mitologica dell’elfo radica le sue origini in quelle germaniche e tutt’oggi risulta ancora presente nel folklore dell’Europa Settentrionale.
Le forme che acquisiscono sono molteplici: alcuni sono minuscoli e altri possiedono sembianze umane anche in termini di statura.

Nonostante agli elfi vengano attribuiti poteri magici, la loro presenza non viene considerata benevola; infatti, col passare del tempo sono diventati dei veri avversari per gli uomini e il bestiame, recando loro del male.
Infatti, il nome inglese “elf” deriva dall’antico inglese “ælf” e dai composti “ælfadl” e “ælfsogoða” che rispettivamente significano “incubo” e “singhiozzo”, dolori che causerebbero queste creature.
Però, tra tutte queste azioni spiacevoli che attribuiscono agli elfi, vi è una in cui è possibile trovare addirittura un riscontro positivo; nel senso che, se l’elfo è in grado di far ammalare gli esseri umani, risulterà essere favorevole anche a curarli…a patto che gli venga riconosciuta una ricompensa!

Non esistono dei veri e propri gruppi in cui distanziare queste creature dagli altri esseri esistenti nella mitologia, come giganti, nani o spiriti della terra. Per questo, possiamo specificare la loro evoluzione soltanto se andiamo a considerare le diverse epoche in cui vengono raggruppati.

  • L’elfo nella mitologia germanica: l’esponente principale che in questo periodo raggruppò e scaglionò in categorie creature simili fu Jacob Grimm nell’opera Teutonic Mythology in cui distinse tre tipi di elfi; l’Æsir, l’álfar e il vanir.
    Inoltre, secondo lui ritiene che ci sia una certa parentela tra gli elfi e i nani che non viene determinata soltanto dall’aspetto fisico ma anche dai nomi elfici che possiedono i nani.
  • La mitologia norrena: è una ricca conservatrice di prime testimonianze scritte in merito agli elfi, gli stessi che nell’antico norreno sono chiamati álfar. Anche la mitologia norrena evidenzia il collegamento tra i nani e gli elfi, definendoli però come “elfi oscuri” così da distanziarli dai comuni elfi nell’immaginario collettivo, chiamati a loro volta “elfi della luce”.
    I norreni credevano che gli esseri umani, in seguito alla loro morte, potessero ascendere al rango degli elfi; infatti, sono stati riportati degli esempi, come il re Olaf Geirstad-Elfo e l’eroe Völundr, identificato nel poema Völundarkviða come “Sovrano degli Elfi”.
    Per quanto assumessero le sembianze antropomorfe, gli elfi sono descritti come delle creature semidivine connesse alla fertilità e al culto degli antenati. Inoltre, proprio come i fantasmi, non erano mossi da leggi fisiche, per cui risultava facile loro oltrepassare muri e porte.
  • L’elfo nel fantasy contemporaneo: nel XX secolo grazie alle opere di JRR Tolkien e quelle successive, come “Dungeons & Dragons”, gli elfi assumono una facciata diversa e migliore.
    Vivono uno sviluppo positivo, tant’è che diventano più saggi e belli degli umani con sensi ulteriormente sviluppati.
    Dall’aspetto caratteristico denotato da tratti specifici come le orecchie a punta, sono visti come abili arcieri, guidati da un’estrema intelligenza e dotati di poteri arcani. 

Alessandra Lima

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Illustrazione di Alice Gallosi

Alessandra Lima

Sono Alessandra, classe 2001 e studentessa di lettere moderne all’Università di Napoli “Federico II”. Mi interessano la letteratura, l’arte e la fotografia, da cui quasi sempre traggo ispirazione per la scrittura che è, a sua volta, una mia passione. Rendo la penna un tramite per lasciare a chi mi legge la possibilità di comunicare col mio mondo interiore e i miei interessi.
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