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Il profumo, qual è la sua storia?

La scelta del profumo con cui vaporizzare il nostro corpo dipende da diverse occasioni: aromi, oli ed essenze profumate giocano un ruolo fondamentale tanto da rientrare tra le più antiche pratiche di adornamento. Infatti, le origini del rituale di profumazione sono molto antiche.

“Profumo”, questa parola deriva dal latino per fumum, che si traduce “attraverso il fumo” proprio perché si utilizzavano aromi ed oli essenziali che venivano bruciati omaggiando dei e antenati.


Per questo possiamo dedurre che il profumo sin dall’ antichità ha svolto diverse funzioni e le principali sono:

  • La funzione sacra in cui durante le celebrazioni e i riti sacri venivano utilizzati specifici aromi, mettendo in contatto la persona con le divinità.
  • La funzione seduttiva, donando fascino a chi lo indossa.

Il rituale di profumazione conosce origini antichissime, infatti risalgono circa al 3000 a.C., periodo in cui furono già gli egizi a distinguere due modi grazie ai quali usufruire di quest’usanza, ossia: quella sacra e quella profana.

Per quanto riguarda la sfera religiosa, il profumo era meglio conosciuto come “sudore divino” poiché le fragranze di particolari sostanze naturali, erano considerate come momenti di unificazione tra l’uomo e la divinità.
Infatti per la tecnica di imbalsamazione dei corpi, l’utilizzo del profumo serviva per mettersi in contatto con i defunti.

Invece, per la sfera profana sia oli che pomate o balsami profumati venivano spalmati con cura e delicatezza sul corpo dalle donne egizie come se fosse un vero e proprio rito di seduzione.

A dare conferma di ciò è un episodio storico che viene raccontato: l’incontro di Tarso con Cleopatra.

Tarso, vide la Regina prepararsi con unguenti aromatici per accogliere Marco Antonio.
Cleopatra mise il politico nella condizione di essere attesa, affinché potesse crescere in lui il desiderio e successivamente giungere sul posto, salita su una nave colma di incensi che lasciavano una scia profumatissima.

Ed è così che l’intento riuscì: Cleopatra riuscì a ad ammaliare Marco Antonio rendendo importante il loro primo incontro d’amore grazie all’abbellimento della camera con petali di rose ed erbe aromatiche, venendosi a creare un’atmosfera suggestiva per entrambi.

Nel corso della stessa epoca va menzionata la fragranza più famosa e diffusa soprattutto tra i faraoni, ovvero il Kyphi, atto a rilassare i sensi e spazzare via le preoccupazioni.La sua particolarità sta nella composizione riuscita grazie al mescolamento di più essenze.
Plutarco, per l’appunto ce ne dà testimonianza scrivendo: “Sedici materiali: miele, vino, uva passa, cipero, resina, mirra, legno di rosa. Si aggiungono lentisco, bitume, giunco odoroso, pazienza, ginepro, cardamomo e calamo aromatico, ma non con casualità, bensì secondo le formule indicate nei libri sacri”.
In seguito a diversi studi, sopra queste elencate si aggiunsero anche la cannella, la menta e il pistacchio.

Anche la civiltà ellenistica accolse dagli egizi l’importanza del ruolo del profumo. Risaliamo intorno al 1500 a.C., quando si credeva che il profumo fosse in grado di rivelare l’esistenza di divinità ed è per questo che aromi profumati venivano bruciati durante ogni tipo di cerimonia sacra: che si tratti di nascite, matrimoni o funerali…durante i quali avvolgevano i corpi dei defunti in lenzuola profumate per essere bruciati insieme a piante che a quei tempi simboleggiavano l’eternità, come la violetta, la rosa e il giglio.

In Grecia chiamavano i profumi come “euodia” (odori buoni) che conobbero grande fama soprattutto nella città di Atene grazie alle loro virtù terapeutiche. Poiché in questa civiltà ci si serviva di oli profumati anche per l’igiene personale, esistevano dei vasi in terracotta che facevano da recipienti mostrandosi in una forma stretta e lunga, tanto da ricordare le anfore; il loro nome è alabastron.

Durante l’epoca ellenistica, i profumi vennero esportati fino a catturare l’attenzione dell’Impero Romano.
I Romani, apprendendo le arti greche diedero vita ad un composto, il sapone, cioè una pasta profumata utilizzabile sia da ricchi che da poveri nei bagni pubblici per potersi lavare.
Anche per loro l’uso del profumo riguardava le medesime sfere, oltre ai rituali, i patrizi trovavano il momento durante la giornata in cui concedersi delle ore di relax in posti precisi, come le terme chiamate unctorium, in cui profumi misti ad oli o addirittura vino rendevano maggiormente favorevoli i massaggi che si lasciavano fare sul loro corpo.
Le donne di epoca romana, anche loro amanti del profumo e della cura per il proprio corpo, sfoggiarono una novità in quest’ambito promuovendo l’uso di una pasta che una volta poggiata sul capo ed esposta al sole, si scioglieva lasciando i capelli profumati.
Durante questo periodo, erano molto frequenti i banchetti, buon’occasione per riunirsi e godersi l’atmosfera di otium tantoambita a quei tempi…nel frattempo, aromi profumati arieggiavano la stanza grazie a delle colombe che venivano poste dagli schiavi in ciotole d’acqua ed essenze profumate cosicché svolazzando liberamente avrebbero impregnato di buon odore l’ambiente.

Siccome i romani furono i primi a padroneggiare la distillazione dei profumi, successivamente gli Arabi perfezionarono quest’arte diffondendola in Europa; tant’è che nel Corano la descrizione del Paradiso viene impostata sulle sensazioni olfattive.
Le civiltà greche e romane hanno riacceso il culto del profumo e della bellezza ma è grazie al progresso scientifico e la nascita della chimica che i processi di distillazione dei profumi migliorarono.
L’industria del profumo riscontrò un buon avanzamento a Grasse, in Francia, dove si produssero pelli profumate, ciprie, saponi e tabacchi.

Grazie al suo sviluppo, nel XVIII sec. Grasse mise da parte la produzione di pelli profumate facendo un passo avanti e incentivando la produzione di soli profumi, realizzati partendo con la distillazione degli agrumi e di essenze floreali.

Questo si classificò come l’inizio di quello che sarebbe stata una continua diffusione, grazie anche ai miglioramenti dei processi chimici che riuscirono a raggruppare e sintetizzare gli aromi in diciotto gruppi – in questo caso come su richiesta del profumiere londinese Rimmel – per poi, tramite l’esposizione Universale del ‘900 conquistare la nascita della profumeria moderna…in cui il profumo diviene il risultato del connubio tra arte e moda.

Alessandra Lima

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Alessandra Lima

Sono Alessandra, classe 2001 e studentessa di lettere moderne all’Università di Napoli “Federico II”. Mi interessano la letteratura, l’arte e la fotografia, da cui quasi sempre traggo ispirazione per la scrittura che è, a sua volta, una mia passione. Rendo la penna un tramite per lasciare a chi mi legge la possibilità di comunicare col mio mondo interiore e i miei interessi.
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