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Le mete italiane meno costose per l’estate 2023

In una comitiva di amici, in una famiglia, in una coppia é matematicamente assodato vi sia “un organizzatore” e uno o più che godono dei servigi gratuiti dell’ “agente di viaggio home made”.

Io faccio parte della cerchia degli sciagurati maniaci dell’organizzazione: organizzo mesi prima, stilo una lista dei luoghi da visitare, consulto mille siti per il pernotto, acquisto abbonamenti per i mezzi e soprattutto navigo alla ricerca delle mete economiche che siano congeniali a me e alla mia compagnia. 

Voi lettori siete fortunati perché questo arduo compito lo trovate già eseguito da noi certosini redattori. Ecco una lista per le mete italiane low cost (ce n’è per tutti i gusti sia mare che montagna):

  • Ortona in Abruzzo

Celebre per l’omonima battaglia che vi si disputò nel 1943, Ortona è un comune a picco sul mare in provincia di Chieti. Città romana, fino al 1938 conosciuta come Ortona a mare, ospita dal 1258 le reliquie di San Tommaso apostolo

«D’argento, al castello triturrito di rosso, merlato alla guelfa e chiuso d’argento, sul mare d’azzurro. Ornamenti esteriori di Comune”»

Turismo religioso, mare, storia, cultura e… buon vino, infatti la “Stalingrado d’Italia” (così la definì Winston Churchill) è una zona ricca di vigneti. A portata di “click” la “passeggiata orientale” sul porto e sul mar Adriatico che si conclude al Castello Aragonese; il quartiere medievale di Torrevecchia dove è possibile passeggiare tra le ruette, vie costruite appositamente strette per ostacolare gli invasori; Palazzo Farnese, uno dei palazzi storici più importanti di Ortona costruito nel XV secolo per volere di Margherita D’Austria; Palazzo De Benedictis dove nacque la madre di Gabriele D’Annunzio; per ultima ma non per importanza la riserva naturale Punta Aderci caratterizzata da spiagge – profumate di giglio marino, finocchietto e mirto – da dune e boschi.

  • San Giovanni in Galdo in Molise

San Giovanni in Galdo ha origini antiche come è testimoniato dal ritrovamento archeologico di un tempietto risalente al II secolo a.C; inizialmente denominata Castelluccio, ha modificato la sua denominazione perché secondo una leggenda un pellegrino venuto dalla Terra santa la sera del 29 agosto del 1100 consegnò alle autorità religiose un dente di San Giovanni Battista. Solo successivamente si è deciso di modificare il nome in San Giovanni in Galdo. Ancora oggi è possibile osservare la cinta muraria dell’antica fortificazione medievale. Altro tratto distintivo del borgo località Monrutto letteralmente “muro rotto”, costituito da un insieme di abitazioni risalenti all’anno 1000; nei pressi del Municipio è ubicata la chiesa di San Germano di origine medievale eretta nel 1480 su un antico tempio romano

Per gli appassionati di trekking il paese rappresenta uno dei paesi attraversati dalla cosiddetta “via di San Francesco – con le ali ai piedi” che si sviluppa per oltre 500 km e 25 tappe a piedi di cui 7 nel Molise. 

“Ricercando i passi di Francesco verso il Monte dell’Angelo …, partendo dalle ultime propaggini del Lazio, attraversa una bella fetta di Abruzzo, il Molise e la Capitanata, la parte nord della Puglia. Cammino fatto di valli, montagne, altipiani e colline; vario, entusiasmante per le scoperte di luoghi poco conosciuti, di paesini bellissimi e città importanti, di una natura ricca e poco attraversata. È un nuovo Cammino su tracce antiche che ripercorre, in parte, i tratturi della transumanza”. (A. Serracchioli).

I prossimi mesi saranno sede di importanti eventi enogastronomici tra cui la festa del Monrutto il 20 agosto e la festa patronale di San Giovanni Battista il 28 e il 29 agosto.

  • Chamois in Valle d’Aosta

Appena 111 abitanti Chamois è una delle “Perle delle Alpi“, titolo che premia i comuni montani che eccedono per sostenibilità ambientale e mobilità: infatti esso è un luogo dove non circolano automobili e raggiungibile solo a piedi, tramite un sentiero pianeggiante, o con una funivia che si prende da Buisson. L’aria offre oltre all’aria salubre, numerose aree naturalistiche di bellezza incommensurabile: con la seggiovia si può ammirare il Rue des novalles, canale medievale o si può continuare per raggiungere il lago di Lod dal quale partono numerosi percorsi verso villaggi, cime e verso il santuario di Clavalité, dal quale è possibile ammirare il bellissimo panorama sul Cervino. Durante il mese di agosto il paese si tinge di tanti diversi colori, grazie alla presenza delle bancarelle di prodotti tipici, sia enogastronomici che d’artigianato. Grande punto a favore dell’interesse ecologico è la presenza di installazioni ludiche e pannelli didattici sul tema dell’energia per i più piccoli.

  • Levanto in Liguria

Punto di partenza per visitare le Cinque Terre, Levanto è una località balneare low cost a pochi minuti di treno dai più rinomati borghi liguri. 

È tra i comuni fondatori dell’associazione città slow, che si pone come obiettivo la ripresa di un ritmo di vita rilassato in cui gli abitanti vivono in armonia con l’ambiente naturale. Per la sua particolarità delle onde, il mare di Levanto, è molto conosciuto e amato dai surfisti; possiede, inoltre, un’ampia rete di sentieri che si estende in un vasto paesaggio collinare. 

In passato era una località balneare esclusiva tant’è vero che la famiglia Agnelli possedeva una villa sulla sua costa; oggi è invece una meta alla portata di tutti in cui è possibile far conciliare tanti interessi diversi: 

– per gli appassionati di storia è possibile visitare la Loggia medievale, patrimonio storico e artistico Unesco; nel centro è possibile osservare una serie di affreschi divenuti famosi come “Le grottesche“, denominazione dovuta al fatto siano ritratti caricaturali; ricca di chiese, tra di esse spicca la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea un esempio di Gotico Ligure costruita nel 200;

– per i più sportivi numerose le camminate e i sentieri trekking per tutti i livelli o percorsi in bici sia in mountain bike che in e-bike (degna di lode è la pista ciclopedonale Maremonti, un percorso di circa 5 km che, seguendo il tracciato di un ex ferrovia, porta a Bonassola e Framura).

Antonietta Della Femina

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Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
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