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Pesah: origini e simboli della festa ebraica

Pane azzimo, sacrificio dell’agnello ed erbe amare. La Pasqua, prima di essere celebrata dai cristiani, fu iniziata proprio dagli ebrei.

Il popolo esule che fuggì dall’Egitto per raggiungere la Terra Promessa, grazie a Mosè, celebra questa liberazione in un momento particolare dell’anno.

Quale?

La Pasqua ebraica.

Pesah è una vera e propria festa per gli ebrei che, nel Tanakh (testo sacro), indica la cena tra il 14 e il 15 del mese di Nisan, settimo del calendario ebraico.

Questo momento è particolare in quanto indica la notte prima della liberazione dalla schiavitù degli Egizi e, la celebrazione, dura una settimana intera durante la quale si prepara pane azzimo, anche detto matzà, e si mangiano erbe amare.

Per tutto il periodo della Pasqua ebraica è proibito assumere lievitati poiché il cibo rappresenta quello che gli avi hanno mangiato prima della fuga. Non avendo tempo per far lievitare il pane, secondo il Libro dell’Esodo, si mangiò azzimo.

Altro alimento importante è l’agnello. Sempre secondo le Scritture, Dio annunciò agli ebrei la liberazione ed agli Egizi la punizione.

Si narra infatti che il popolo ebraico dovette immolare gli agnelli per disegnare, con il loro sangue, una croce fuori alle porte delle case. In questo modo l’Angelo della Morte, inviato per uccidere i primogeniti sia uomini che animali, non sarebbe entrato nelle case degli ebrei.

Quand’io vedrò il sangue, passerò oltre, e non vi sarà piaga su di voi per distruggervi quando colpirò il paese d’Egitto”. (Es 12:13)

Pesach, per l’appunto, è stato tradotto con “passerò oltre” in italiano.

Altra tradizione è il Seder, ovvero “ordine”. Si tratta di un pasto effettuato nelle prime due sere dove si legge l’Antico Testamento, in particolare l’Esodo. Durante tale rito si cucinano i piatti tradizionali di questo periodo: il metzà, poi il karpas, sedano che ricorda la mietitura, le erbe amare simbolo della schiavitù, l’agnello, un uovo sodo che rappresenta la distruzione del Tempio e la Charoset, marmellata che ricorda il materiale usato per le costruzioni egizie durante il periodo in quella terra.

Ovviamente c’è spazio anche per le bevande. 

In questo momento solenne si è soliti consumare vino in un bicchiere d’argento, riferito al profeta Elia che porta auguri e gioia alle famiglie.

Adattandola al nostro calendario, la Pasqua ebraica è stata celebrata dal 5 al 12 aprile e non viene mai festeggiata la domenica.

Insomma Pesach rappresenta uno dei momenti più significativi per gli ebrei che li lega agli antenati ed alla loro tradizione millenaria. 

Martina Maiorano

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Martina Maiorano

Ciao! Sono Martina Maiorano, classe 1996. Fin da piccola ho avuto due grandi passioni: i libri e il beauty. Frequento Lettere Moderne all’Universitá Federico II e da poco sono entrata nel team de La Testata, pronta ad accettare nuove sfide!
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