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L’amore in Oriente e Occidente: come si esprime?

Dall’eros dei Greci fino alla pietas cristiana, dal moralismo alla passione più sfrenata. Ogni epoca ha sempre mostrato un interesse preponderante per l’amore, in ogni sua forma.

Ma l’mmaginario amoroso ha sempre risentito degli standard occidentali per le sue narrazioni, vuoi per l’influsso della religione o per determinati ruoli richiesti al marito o alla moglie.

E in Oriente?

Ci si sconvolgerebbe della straordinaria diversità dei rapporti amorosi in giro per il globo.

La morale cristiana ha troppo spesso imbrigliato le forme del sentimento più aperto e sensuale nella bolla dell’immoralità, impedendo un sano dibattito sociale sulle varie forme dei rapporti amorosi.

Quante persone hanno sentito parlare del Kamasutra con un sorriso sornione, alla stregua di un romanzo pornografico, quando in realtà in esso di discute di etica e le posizioni sessuali costituiscono solo una piccola parte dell’opera?

La verità parte da questo punto, che il sentimento amoroso in Oriente è vissuto all’insegna dell’eros più puro, in tutte le culture.

Con questa affermazione non si vuol certo negare la dilagante misoginia o la grave condizione dei diritti della donna, ma solo soffermarsi su una realtà dei fatti.

Prendiamo per esempio la Cina. Qui il rapporto fra innamorati è sempre stato visto come imprescindibile da una concezione di unità fra materia e spirito. L’erotismo non è mai celato. Anzi è considerato perfettamente normale, anche in letteratura.

Guardiamo all’India. La poligamia è vista come normalità, ma i doveri della moglie non sono mai disgiunti da una grande apertura verso la soddisfazione erotica. Come non citare i templi che presentano al loro interno immagini di rapporti intimi, elemento impensabile per l’ottica cristiana?

In Occidente, d’altro canto, assistiamo da sempre ad un sistematico tabù sui rapporti sessuali e l’amore è molto spesso ridotto all’ottica matrimoniale o all’inverso in rapporti puramente superficiali, senza obiettivi o direzioni.

Ma la veridicità del sentimento nelle sue più varie forme dov’è?

Risale agli anni ’60 il bellissimo documentario di Pier Paolo Pasolini “Comizi d’amore” che vedeva il grande letterato porre domande per tutta l’Italia sui gusti degli Italiani in fatto di sesso o di omosessualità e sulle loro diverse opinioni in merito.

Dal contadino all’operaio, dal ragazzino all’universitario, nessuno era escluso dall’indagine ma con grande rammarico dell’intervistatore si assisteva ad un sistematico non detto nella stragrande maggioranza dei casi, come se l’amore dovesse rimanere confinato nelle mura domestiche.

E oggi la situazione non è cambiata poi così tanto. Né in Oriente né in Occidente.

Ci riferiamo ovviamente alla già citata misoginia. Il rispetto per la donna viene visto solo nel suo ruolo come madre in Occidente, pudica e disinteressata al sesso, mentre in Oriente ella deve per l’appunto conoscere la maggior parte delle pratiche amorose sempre per soddisfare l’uomo.

Una prospettiva ben triste che però sta lasciando il passaggio a nuove narrazioni più vitali e autentiche.

Speriamo soltanto di fare la nostra parte, fosse pur piccola, nell’autenticità dell’amore.

Gabriel Santomartino

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Gabriel Santomartino

Classe 97, aspetto di laurearmi in lettere moderne e nel mentre mi nutro di romanzi, racconti e miti come ci si potrebbe nutrire solo di ambrosia. O di una pasta al forno, volete mettere? Appassionato in maniera megalomane di letteratura, fumetti e film col segreto proposito di conoscere un giorno una formula per leggere le emozioni all’interno dell’anima. E di diventare scrittore, ovviamente. Quando le idee sono troppe mi rifugio nella natura, magari con una cioccolata calda.
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