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Imparare l’inglese con Raf

Da qualche anno, grazie ai social, l’apprendimento delle lingue è diventato più accessibile e, perché no?, anche più divertente. Sono tantissimi gli insegnanti online che si prodigano per l’insegnamento sui social, in particolare dell’inglese, odierna lingua franca diventata ormai indispensabile non soltanto per motivi di lavoro.

Tra le pagine di numerosi content creator, una in particolare ha colpito la redazione del nostro magazine. Si tratta di English Time with Raf, che su Instagram, Tiktok e Youtube porta ogni settimana contenuti di qualità e a portata di click.

Conosciamo meglio Raf, insegnante d’inglese che vive a Villa Literno, provincia di Caserta, e che ha gentilmente accettato di parlare un po’ di sé e del suo progetto.

Cosa ti ha avvicinato alla lingua inglese e al suo insegnamento sui social?

Da bambino, mi affascinava il suono di questa lingua e la vedevo come una porta che mi avrebbe permesso di scoprire un mondo nuovo e meraviglioso. Ricordo che ascoltavo le interviste dei cantanti che amavo, anche se all’epoca non riuscivo a capire le parole o a distinguere gli accenti. Col tempo, ho voluto sviluppare le mie abilità linguistiche per diventare un insegnante che potesse aiutare gli altri a imparare la lingua in modo efficace e divertente. L’insegnamento sui social mi consente di connettermi con tanti studenti e di aiutarli a raggiungere i loro obiettivi di apprendimento in modo dinamico, usando metodi semplici che colgono appieno il punto centrale di qualsiasi tipo di argomento che si possa trattare. Quindi, ho detto: “Perché non condividere la mia conoscenza e passione con più persone?”. Così, ho iniziato a postare regolarmente pillole d’inglese sui vari social.

Quando hai iniziato a postare sui tuoi canali?

A ottobre 2022. Ho cercato di fornire ai miei follower dei contenuti utili e interessanti, che aiutassero a migliorare le loro competenze linguistiche in modo divertente e coinvolgente. Inizialmente, ho pubblicato post su argomenti di base, focalizzandomi sulla pronuncia, frasi comuni, vocaboli utili e spiegazioni grammaticali. Man mano che la mia presenza sui social cresceva, ho aumentato la complessità dei contenuti, condividendo informazioni su argomenti più avanzati, come le differenze tra parole che possono sembrare simili nell’uso ma che in realtà sono abbastanza diverse.

Da chi è composta la tua community? Come la descriveresti?

La mia community è composta da adolescenti, giovani adulti e adulti di ogni parte del mondo, tutti con una passione per l’apprendimento della lingua inglese. Sono persone curiose e desiderose di migliorare le proprie abilità linguistiche, che seguono la mia pagina sui social in modo attivo e partecipano alle attività proposte. La diversità culturale della mia community è una cosa che mi rende molto orgoglioso e felice, poiché ci permette di imparare sempre cose nuove l’uno dall’altro e di scoprire le differenze e le similitudini tra le diverse lingue e culture del mondo.

Oggigiorno ci sono innumerevoli creator che insegnano lingue sui social. Quale pensi sia la chiave per distinguersi e creare un legame con gli studenti/follower?

Penso sia quella di offrire contenuti di alta qualità e di avere un approccio autentico e coinvolgente con la propria audience. È importante creare un ambiente positivo e accogliente, dove gli studenti si sentano a proprio agio nell’esprimere i propri dubbi e le proprie domande. Inoltre, è fondamentale trovare il tempo, quando possibile, di interagire con la propria audience privatamente quando si ricevono dei DM. Questo dimostra un vero interesse per il benessere dei propri studenti e aiuta a creare un rapporto di fiducia e di rispetto reciproco. Infine, bisogna essere aperti e flessibili, pronti ad adattarsi alle esigenze dei propri allievi e a fornire loro le informazioni di cui hanno bisogno per raggiungere i loro obiettivi di apprendimento linguistico.

Pensi ci sia qualche gap nell’insegnamento delle scuole che può essere invece colmato dagli insegnanti sul web?

Decisamente! In generale, se parliamo di scuole pubbliche (e questo non vale per tutte), ritengo che l’insegnamento della lingua sia spesso sbilanciato sulla grammatica a discapito di altre abilità linguistiche importanti come la pronuncia, l’intonazione, lo stress o il vocabolario di uso comune. Sebbene la grammatica sia una parte essenziale dell’apprendimento, l’eccessiva enfasi può essere controproducente per gli studenti, poiché può portare a una mancanza di fluidità e competenza nella comunicazione orale.

Per colmare questo gap, gli insegnanti potrebbero integrare l’insegnamento di altre abilità linguistiche, che non sia sempre e solo la grammatica, così da aiutare gli studenti ad acquisire una maggiore padronanza della lingua. Inoltre, grazie alle risorse online come i social, si possono trovare modi innovativi e veloci per insegnare queste abilità e rendere l’inglese più coinvolgente e divertente per gli studenti anche in classe. Voglio sottolineare che l’insegnamento di qualsiasi lingua dovrebbe essere incentrato sull’acquisizione di abilità linguistiche pratiche che gli studenti possono utilizzare nella vita quotidiana, non solo su nozioni teoriche.

Per quel che hai avuto modo di osservare, quali sono gli errori più comuni agli italiani quando si tratta di apprendere l’inglese? E come si può, secondo te, migliorare?

Tradurre le frasi letteralmente dall’italiano all’inglese è uno dei primi errori che fanno. Ad esempio, “Penso di sì”, viene tradotto in modo errato con “I think yes”, quando invece la forma corretta sarebbe “I think so”. Lo stesso accade con “Sono d’accordo con te” che viene spesso tradotto in modo sbagliato con “I’m agree with you”, invece della forma corretta “I agree with you”. Per migliorare, la soluzione sarebbe quella di dimenticare di tradurre dall’italiano all’inglese.

Infatti, l’inglese dovrebbe essere imparato come se fosse la nostra prima lingua, senza appoggiarsi troppo sull’italiano. Io scherzo sempre dicendo che è un buon segno quando si inizia a parlare male l’italiano mentre si sta imparando l’inglese. Vuol dire che quest’ultimo sta prendendo il sopravvento.
Scherzi a parte, l’importante è lavorare costantemente sull’acquisizione di una buona padronanza, senza mai arrendersi di fronte agli errori, che sono un naturale e importante passaggio nell’apprendimento di qualsiasi lingua straniera.

In base a cosa scegli gli argomenti da trattare nei tuoi video?

In base a diversi fattori. Innanzitutto, cerco di considerare ciò che può essere utile e di interesse per la mia audience, basandomi anche sulle richieste e sui dubbi che mi vengono sottoposti dai miei follower. Inoltre, tengo sempre d’occhio le tendenze del momento, sia in termini di argomenti di attualità che riguardano la lingua inglese, sia in termini di tendenze sui social.

Infine, tengo conto anche della mia esperienza personale poiché ho imparato l’inglese come lingua straniera anch’io e quindi so cosa può essere difficile o confuso per chi si avvicina per la prima volta a questa lingua.

Quando si tratta di parlare una lingua straniera – e in particolare, l’inglese – noto sempre un certo divario sulla questione degli accenti: alcuni dicono che bisognerebbe liberarsi del tutto del proprio accento “straniero”, altri invece sostengono che finché la grammatica è corretta, un accento diverso non fa male a nessuno. Tu dove ti collochi in questo dibattito?

Personalmente, non sono d’accordo con coloro che sostengono che bisognerebbe liberarsi completamente del proprio accento. L’accento è parte della nostra identità e non dovremmo sentire la necessità di nasconderlo per paura di essere giudicati. Certo, è importante cercare di migliorare la pronuncia e lavorare sulla corretta intonazione e cadenza, ma ciò non dovrebbe significare perdere la propria identità e il proprio accento.

Per quanto riguarda il mio accento britannico, vorrei chiarire che non l’ho assorbito per nascondere la mia identità italiana. Ho sempre amato l’accento britannico e desideravo parlare in quel modo. Quindi, quando ho avuto l’opportunità di lavorare nel Regno Unito, di interagire con i miei amici e colleghi britannici e quindi, di praticarlo con madrelingua britannici, ho fatto il possibile per raggiungere questo obiettivo.

Cosa consigli a chi voglia approcciarsi all’insegnamento delle lingue?

Come prima cosa, consiglio di analizzare e prepararsi adeguatamente per ciò che si vuole insegnare. Questo significa avere una buona conoscenza della lingua e delle sue regole, ma anche avere una conoscenza approfondita della cultura e delle tradizioni legate alla lingua che si sta insegnando. Inoltre, è importante avere passione per l’insegnamento e saper stimolare gli studenti in modo efficace, diventando un esempio da seguire.

Infine, bisogna anche aggiornarsi costantemente con i tempi e le nuove tecniche di insegnamento, per essere sempre al passo con le esigenze degli studenti.

E a chi invece vuole imparare una nuova lingua per la prima volta?

Bisogna trovare la giusta motivazione e passione, abbinata alla costanza nell’apprendimento. Ci sono tante risorse e metodi per stimolare l’approccio alla lingua, sia online che non. Oltre alle app di scambio linguistico, social media e insegnanti, ci sono anche libri, film, serie tv e altri contenuti multimediali che possono aiutare a stimolare lo studente ad apprendere una lingua straniera. Con tempo e impegno costante, i risultati saranno soddisfacenti e gratificanti. L’importante è non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà, ma cercare di superarle con costanza e determinazione.

Concludo dicendo semplicemente GRAZIE! Grazie per questa intervista, è stato un vero piacere rispondere e se siete interessati a migliorare le vostre abilità linguistiche e scoprire nuovi contenuti per l’apprendimento della lingua inglese, vi invito a seguirmi su:

Instagram: english.time.with.raf

TikTok: english_time_with_raf

YouTube: English time with Raf

Claudia Moschetti

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Claudia Moschetti

Claudia Moschetti (Napoli, 1991) è laureata in Filologia Moderna. Ha insegnato italiano a ragazzi stranieri e scritto per un sito universitario. È attualmente recensora presso il blog letterario Il Lettore Medio e redattrice per il magazine La Testata. Dal 2015 al 2021 ha collaborato alla fiera del libro gratuita Ricomincio dai libri, di cui è stata anche organizzatrice.
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