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Riquewihr è il villaggio di Belle Dubois

Un classico della letteratura senza tempo. Esiste davvero e si trova nel cuore dell’Alsazia.

All’interno di una doppia cerchia muraria, per ventinove anni (i miei) si è nascosto uno dei borghi più affascinanti dell’Alsazia, Riquewihr. Ho sbirciato il villaggio su IG. E se le sue viuzze strette e acciottolate, le pittoresche e colorate case a graticcio, la torre e la fontana mi ricordavano qualcosa non era un caso.

Questo piccolo borgo, per l’appunto, Riquewihr, ha ispirato gli illustratori della Walt Disney a disegnare il villaggio di Belle, la protagonista del lungometraggio animato La Bella e la Bestia.

Frequentatrice assidua della biblioteca del suo villaggio, Belle è un’icona in cui si immedesimano tutte le donne che amano leggere; per antonomasia è una sognatrice ad occhi aperti, testarda e con l’ambizione di vedere i propri sogni realizzati, senza mai rinunciare alla sua femminilità.

Questo villaggio di appena 1200 abitanti è uno scrigno di meraviglia e bellezza, immerso in un incantevole paesaggio collinare ricoperto di vigneti. Al suo interno, racchiude tutte quante le caratteristiche dei paesini alsaziani medievali: fontane gorgoglianti, casette dai tetti spioventi e facciate a graticcio dalle infinite tonalità pastello, botteghe di artigiani e cantine, in cui si producono fantastici vini fra cui il Riesling. Immancabilmente conservo una bottiglia in frigo.

Pain au chocolat, caffè lungo di Vincent. Senza fretta. Ci siamo. Che mi perdonino per essermi presa tutto il tempo per ammirare i dettagli delle facciate, nelle vie laterali e pure nei cortili nascosti. Il Municipio è stato il punto di partenza per visitare il villaggio.

Attraversato l’arco, ci si spiega subito che l’edificio fungeva sia da difesa che da accesso principale alla città. A pochi passi la fontana immortalata nel film La Bella e la Bestia: Qui è dove Belle si ferma a leggere un libro e sempre qui è dove Belle è seduta con tutte le pecore intorno, e una, strappa e divora la pagina del suo libro. Victoria sorride. Via per la lunga strada in salita che rappresenta l’arteria principale della città: le case. Qui potrete ammirare molte e molte case antiche di incredibile bellezza. Dico davvero.

Fra i tanti incantevoli negozi del centro, vi segnalo Féerie de Noël, villaggio dedicato al Natale che offre una varietà di oltre 20.000 articoli in esposizione su una superficie di quasi 300 mq. Nulla è stato tralasciato per decorare gli interni e infondere la magia del Natale. Su circa 3 km di ghirlande, più di 5.000 piccole lampade illuminano il luogo. Una visita indimenticabile e ripropongo: senza fretta.

Con i suoi 25 metri di altezza l’antica torre domina e protegge la città: un tempo serviva come punto di avvistamento dei nemici, un luogo strategico per la difesa del borgo. La torre porta con sé un’insolita peculiarità: dall’esterno della cinta muraria ha tutte le caratteristiche di un’imponente struttura difensiva con una facciata massiccia e strette feritoie, dall’interno del paese, assume, invece, l’aspetto di un’abitazione alta quattro piani con finestre fiorite e decorazioni in legno. Costruita nel XVI secolo per rinforzare le difese militari della città, in quel tempo la porta era dotata di un ponte levatoio che serviva per difendere la città dagli attacchi nemici.

È tempo di una buona Munstiflette e ne segue la ricetta che ho imparato a memoria perché so già che ne sentirò la mancanza.

Tagliate a fette le patate cotte e foderate il fondo di una pirofila. Versate della panna fresca, sormontate la cipolla tagliata a striscioline e infine la pancetta. Salate e pepate leggermente. Coprite con un secondo strato di patate e via in forno a 275°C per 10 minuti. Nel frattempo, tagliate a listarelle les Croisés – Raclette (formaggio svizzero) Ritirate la pirofila dal forno e passate le fette di formaggio sulle patate calde. In forno per 2-5 minuti, fino a quando il formaggio non si scioglie bene. C’est bon.

Giornate dense, lente e velocissime al tempo stesso. Infinita dolcezza nel mio archiviare immagini. Quante cose buffe vedo e conservo. Ho scattato foto e sistemato libri, comprato voli, perso voli. Come fosse ninnananna, in loop, ho ascoltato canzoni e proprio non volevo smettere. Era un po’ che non mi vedevo così allo specchio.

Grazie Victoria. Io ti ho insegnato cose, tu mi hai insegnato cose. Conosci il significato dell’amore. Vai là fuori e fai quello che devi fare. Sii umile, ascolta, impara. Tutti possono insegnarti qualcosa se sei disposta ad ascoltare. Il mondo è un posto fantastico e c’è così tanto da fare e da vedere. Apri il cuore e usa la testa.

Grazie bambina mia per avermi fatto commuovere. La vista dalla tua camera è bellissima, con o senza sole, anzi, lo sprizzo che si stagliava tra le nuvole grigie è stato un bel regalo. Non vedo l’ora di tornare.

Francesca Scotto di Carlo

Vedi anche: Mont Saint-Michel, uno scenario da sogno Disney firmato UNESCO

Francesca Scotto di Carlo

Di sé dice di essere un «cumulonembi»,testarda, indistruttibile, assertiva. Scrittrice, umanista, attivista, è una di quelle persone con la voglia di cambiare il mondo, un passo alla volta. Fai rumore, si.
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