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Notre Dame de Paris non stanca mai: 9 spettacoli al Palapartenope tra il 24 e il 30 ottobre

In un tour che celebra la bellezza di un musical maestoso, i teatri italiani sono stati solcati, da nord a sud, dal cast originale di Notre Dame de Paris. La prima del Tour 2022 si è tenuta al Teatro Arcimboldi di Milano, il 3 marzo, in un’atmosfera di grande eccitazione. Non sono mancate celebrità italiane alla prima, come Enrico Brignano, Margherita Vicario, Diodato e tanti altri.

Finalmente, è il turno di Partenope. Tra il 24 e il 30 ottobre verranno replicati ben 9 spettacoli, tutti al Palapartenope. Dal 24 al 28 lo spettacolo sarà solo serale (ore 21:00), il 29 e il 30, oltre allo spettacolo serale, vi sarà anche quello pomeridiano (ore 16:00).

Sono trascorsi vent’anni dalla prima di uno dei musical più amati a livello europeo, ma il musical è sempre attuale e profondo, bellissimo nel suo dramma. Lo spettacolo musicale Notre Dame de Paris, tratto dal capolavoro di Victor Hugo, è stato scritto da Luc plamondon, con musica composta da Riccardo Cocciante. Il libretto in italiano, quindi i testi tradotti nella nostra lingua, sono di Pasquale Panella.

Notre Dame de Paris esordì il 16 settembre 1998, a Parigi, e fu un enorme successo da subito. Attualmente, solo Wicked ha battuto il record, del musical francese, di musical di maggior successo nel primo anno di rappresentazione. Presente in buona parte del mondo, sono presenti numerosi adattamenti nei seguenti paesi: Italia, Spagna, Regno Unito, USA, Svizzera, Canada, Russia, Corea del Sud, Belgio.

Il cast italiano è così composto, con la maggior parte dei membri del cast originario: Lola Ponce (Esmeralda), Giò Di Tonno (Quasimodo), Vittorio Matteucci (Frollo), Matteo Setti (Gringoire), Graziano Galatone (Febo), Marco Guerzoni e Leonardo Di Minno si alternano nel ruolo di Clopin, così come si alternano Tania Tuccinardi e Claudia D’Ottavi in quello di Fiordaliso.

Parte fondamentale del musical è anche il corpo di ballo e gli acrobati, coreografati da Martino Müller. Uno dei segni distintivi di Notre Dame de Paris, e ciò lo rende più solenne, è la mancata interazione tra i cantanti e i ballerini. A differenza della maggior parte dei musical, la tattica di Notre Dame de Paris è concertistica, con i cantanti in un ruolo ben definito, così come i ballerini.

L’atmosfera, spesso cupa, ma anche festosa (come nell’iconica canzone La corte dei miracoli), battagliera (I clandestini), drammatica… è conferita anche grazie alle scenografie di Christian Rätz, imponenti, con luci prevalentemente rosse, blu, verdi e generalmente soffuse.

La trama è piuttosto famosa.

1482, Parigi. L’arcidiacono Frollo, il capitano delle guardie Febo e il campanaro di Notre Dame, Quasimodo, si innamorano della bellissima zingara Esmeralda. Le forme d’amore sono molto diverse tra di loro, così come lo sono i tre uomini. La storia è narrata e cantata dal poeta Pierre Gringoire, sullo sfondo di una Parigi alle porte del Rinascimento, di una Corte dei miracoli formata dagli odiatissimi (da Frollo) zingari, capeggiati da Clopin. Esmeralda è anch’ella innamorata, ma di Febo, il quale è a sua volta promesso a Fiordaliso. Il dramma giunge nel momento in cui Frollo fa rapire, da Quasimodo, la bella Esmeralda. Da quel momento in poi, gli eventi precipiteranno, in un turbinio di emozioni a cui è difficile sottrarsi.

Notre Dame de Paris continua, quindi, ad incantare, e continuerà a farlo. Questo spettacolo musicale è la dimostrazione di quanto le arti siano davvero sorelle, allargando il motto oraziano “ut pictura poesis” alla rappresentazione musicale, fatta di canto, musica, ballo, in un tripudio artistico di altissima qualità.

Vedere uno spettacolo simile è un’esperienza sensoriale: le orecchie sono rapite da cantanti dalla tecnica impeccabile e dalla grande espressività, dalla musica ora solenne, ora allegra, ora drammatica com’è la trama (Cocciante, poi, è sempre presente al pianoforte); la vista è, invece, rapita dai movimenti precisi e passionali dei ballerini e degli acrobati e dalle scenografie caratteristiche.

Il cast originale trasporta il pubblico nella sfera emotiva di ogni protagonista, ognuno così ben caratterizzato da evitare il banale dualismo male-bene (anche se, certamente, Frollo è un degno antagonista e Fiordaliso suscita ben poca simpatia). In ogni caso, lo spazio è riservato ad ogni personaggio, cosicché possa essere raccontare la storia dal proprio punto di vista. Per esempio, Graziano Galatone riesce ad interpretare il cuore scisso in due di Febo, scisso tra Fiordaliso ed Esmeralda. La stessa Fiordaliso, Claudia D’Ottavi e Tania Tuccinardi, è sensuale, rancorosa e crudele in La cavalcatura, dove reclama il suo diritto di sposa di Febo.

Lola Ponce e Giò Di Tonno consolidano un sodalizio artistico ben collaudato, mentre Vittorio Matteucci è austero, dilaniato dalla sua passione per una donna e dal suo conseguente diniego alla fede. Matteo Setti è semplicemente perfetto per Gringoire: Setti è una “spada musicale”, non sbaglia una nota, e la sua voce elegante e sottile ben si addice all’animo gentile di Gringoire. Marco Guerzoni e Leonardo Di Minno sono i giusti interpreti per il coraggioso Clopin: la loro voce graffiante è il ritratto di un capo forte, indomito e passionale come Clopin.

Notre Dame de Paris è quindi finalmente tornato, e andrebbe visto più di una volta, per quanto è bello…

Quando: dal 24 ottobre al 30 ottobre

Dove: Palapartenope, via Corrado Barbagallo 115, Napoli (quartiere Fuorigrotta)

Costo del biglietto: variabile, consultare TicketOne

Aurora Scarnera

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Aurora Scarnera

Classe 1998, frequenta il primo anno di Filologia Moderna presso l’Università di Napoli Federico II. Giornalista pubblicista dal 2020 e cantante occasionale, scrive articoli dai tempi del liceo. Curiosa del mondo, crede fermamente nel valore dell’informazione e nella forza del suo veicolo trasmissivo.
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