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Se tu porti i ghiaccioli, io porto le riviste

La lettura è sicuramente uno dei modi preferiti per trascorrere qualche ora di relax durante le vacanze, quando finalmente si può staccare la spina e dedicarsi a se stessi.

Leggere in riva al mare è un piacere irrinunciabile dell’estate e oltre al libro, è giusto tenersi anche aggiornati su tutto ciò che accede nel settore in cui abbiamo concentrato tutte le nostre passioni.

Nonostante l’avanzata irrefrenabile del digitale, i magazine cartacei stanno resistendo.

Che l’editoria in Italia è in crisi, non lo scopriamo certo oggi: le vendite dei quotidiani calano con una costanza spietata e anche i settimanali hanno subito negli ultimi anni un significativo calo di vendite.

Diciamo che il digitale (per ora) soddisfa soltanto vista e udito ma non possono competere con i magazine cartacei per quanto riguarda tatto e olfatto. Ci sarà sempre bisogno di cose da toccare e da annusare, non siamo fatti di sola lettura o di sola visione.

Ma quali sono le migliori riviste da leggere sotto l’ombrellone?

  • Vanity Fair

Fondata nel 1913 da Condè Nast, Vanity Fair è una delle testate più note al mondo, che deve probabilmente il suo nome all’omonimo romanzo di William Makepeace Thackeray.

Vanity Fair è un periodico settimanale che tratta di costume, cultura, moda e politica, curando ed approfondendo le tematiche affrontante nei minimi dettagli. Spesso si occupa di temi d’attualità e di denuncia che suscitano notevole scalpore o clamore.

Le sue pagine ospitano anche foto, rubriche e interviste a personaggi famosi e celebrità.

I suoi servizi fotografici sono divini, con un’informazione assolutamente più leggera sugli eventi, ma piacevole e comunque ben strutturata. Voto 8.

  • Cosmpolitan

Dal 1886 Cosmopolitan parla di amore, bellezza, sessualità, moda, relazioni e lavoro. Divertente nello stile e coraggioso nelle scelte, è la rivista femminile più venduta.

Sfogliando le pagine si ha l’impressione di avere tra le mani un valido strumento per rivoluzionare in toni glamour il proprio ambiente di vita. Il suo successo è stato costruito proprio sulla funzione di guida della Cosmogirl, un ideale di donna giovane, avventurosa, intraprendente e maestra di stile e di vita, attenta a tutte le novità.

Attenti però a non pretendere una donna troppo in riga con la perfezione. Voto 6.

  • Il Venerdì di Repubblica

Il Venerdì di Repubblica (conosciuto anche come Il Venerdì) è un supplemento settimanale de la Repubblica, nato nel 1987, che si occupa di cronaca, cultura, politica e attualità.

Al suo interno presenta servizi e dossier di vario genere insieme a rubriche fisse e a una guida a tutti i programmi televisivi (in chiaro, digitale terrestre, satellitare) della settimana. Esce ogni venerdì in abbinamento obbligatorio con il quotidiano.

Forte del legame con Repubblica e con le sue grandi firme, Il Venerdì ha comunque la sua dignità di prodotto editoriale autonomo, con identità, ruolo e readership propri, per cui funzionerebbe benissimo anche da solo.

Chi legge Il Venerdì è in cerca di una lettura seria e rilassata. Voto 7+.

  • Rumore

Una delle poche riviste musicali che ha ancora un suo seguito, esiste dal 1992 e fin dall’inizio ha cercato di essere la voce italiana della musica alternativa.

Il giornale punta ovviamente a notizie e ad approfondimenti specifici, anche firmati da importanti giornalisti del settore, ma nel mensile non mancano recensioni e rubriche di vario tipo. Inoltre, qualche pagina è sempre dedicata ai libri, al cinema e anche se poco, pure al fumetto.

La forza di Rumore è stata quella di nascere con un’idea che ha anticipato i tempi: abbattere i generi musicali, abbracciando un po’ tutti i generi, partendo dal rock e andando a cercare quanto ci fosse di interessante a prescindere dalle categorie e dalle ideologie.

Una rivista specializzata e di settore che si rivolge ad un pubblico molto preciso. Voto 8 e mezzo.

  • Brillo Magazine

Per chi adora la grafica e il mondo delle illustrazioni, Brillo Magazine nasce ad aprile 2020, durante il primo lockdown, con lo scopo di offrire una vetrina ad artisti e illustratori emergenti.

Pensata come una pagina Instagram, si è presto evoluta in magazine per dare la giusta importanza e resa alle illustrazioni attraverso la carta.

La rivista dà quindi molta importanza alla qualità della stampa e il risultato è quello di un magazine estremamente curato, dai contenuti all’estetica.

Nasce con l’obiettivo principale di promuovere giovani illustratori emergenti da tutto il mondo. La fondatrice Patrizia De Nardi racconta di aver scelto proprio questo nome perché tutti gli artisti devono essere messi in luce come meritano, devono brillare. Il mondo ha bisogno del mondo artistico per esprimersi e ne avrà sempre bisogno.

Non facile da reperire in edicola, ma assolutamente voto 9.

Serena Palmese

Vedi anche: “Like a Rolling Stone”: vita, morte e miracoli di una rivista

Serena Palmese

Mi piacciono le persone, ma proprio tutte. Anche quelle cattive, anche quelle che non condividono le patatine. Cammino, cammino tanto, e osservo, osservo molto di più. Il mio nome è Serena, ho 24 anni e ho studiato all’Accademia di belle Arti di Napoli. Beati voi che sapete sempre chi siete. Beati voi che sapete sempre chi siete.

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