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Cosa significa includere? Ecco come tre realtà differenti ce lo insegnano

In questi ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di disabilità ed inclusione, di abbattere le barriere architettoniche per rendere i luoghi e le città sempre più accessibili e pronte ad accogliere ogni tipo di persona ed esigenza.

Sicuramente di passi da fare ce ne sono ancora molti, in particolare molti luoghi e servizi pubblici che non sono sempre adeguatamente attrezzati per soddisfare le esigenze di persone con “bisogni speciali”, o dei loro famigliari/assistenti che potrebbero trovarsi alle volte in grosse difficoltà.

In questo articolo affronteremo tre aree in cui il progresso e l’inclusione sono diventate il punto cardine di alcune aziende. Mi riferisco al campo del beauty e del make up e del design. In ultimo invece, cambiando totalmente area, parleremo di come la scuola e la didattica in questi ultimi anni stia facendo progressi per venire incontro a tutti i bisogni e a tutte le esigenze degli studenti.

In questo ultimo periodo sono nati alcuni nuovi brand di make up che si stanno sviluppando per essere più inclusivi, uno di questi è Guide Beauty.

I prodotti sono realizzati con dei design particolari ed estremamente semplici da utilizzare, come pennelli con una particolare impugnatura o l’eyeliner con un pennello in silicone pensato per aiutare le persone ad essere più indipendenti e libere nei movimenti.

Un ultimo aspetto che riguarda sempre questo ambito ma non solo, è forse la meno nota funzione del QR Code, che possiamo trovare collocato ormai sulla maggior parte dei prodotti e che agevola numerose persone non vedenti (in quanto alcuni QR code sono in rilievo), ipovedenti e non solo. Infatti, scannerizzando il codice, si potrà ascoltare o leggere in caratteri più grandi le istruzioni del prodotto acquistato.

Anche cambiando settore, questa volta concentrandoci sul design, non sono da meno le nuove proposte di inclusione riguardanti i prodotti di utilizzo comune come posate, tazze e strumenti vari, che fanno parte della nostra quotidianità.

Persino shampoo e bagnoschiuma sono stati studiati con packaging più inclusivi, partendo prima di tutto dal pensiero alla persona e adattandone le impugnature per favorire l’utilizzo di questi oggetti.

Pensando sia ad una disabilità fisica sia ad una disabilità visiva, alcune aziende hanno inserito le scritte in braille sui prodotti o hanno utilizzato il metodo del QR code, citato poco fa.

In ultimo, in questi anni anche in ambito scolastico si sono fatti diversi progressi per quanto riguarda l’inclusione in generale.

Al fianco dei progressi fatti verso chi ha una disabilità fisica, in ambito scolastico l’attenzione è crescente anche verso i BES (bambini/ragazzi con bisogni educativi speciali).

La scuola si sta prodigando sempre di più nel cercare di mettere al centro le esigenze del singolo nel tentativo di avere programmi sempre più centrati e specifici per le esigenze dell’individuo a partire dall’utilizzo di strumenti compensativi (come calcolatrice, tablet ecc…) al prediligere libri di testo con dei font “ad alta leggibilità”.

Sicuramente di strada da fare ne abbiamo ancora tanta. Ma l’innovazione e la voglia di migliorarsi per il prossimo ci dà sicuramente speranza per il futuro, un futuro dove ogni persona si potrà sentire inclusa ed accettata.

Enza Galiano

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Enza Galiano

Sono Enza Galiano, disegno cose e faccio guai. La mia formazione è stata arricchita dall’Accademia di Belle Arti di Napoli dove ho coltivato la mia passione per l’arte visiva e ho scoperto l’illustrazione. Mi piace raccontare storie ed esprimere idee attraverso forme e colori. Le illustrazioni sono la mia voce silenziosa.
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