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L’identità sessuale è una roba seria

Apro un box domande qui e adesso: come si può descrivere un conflitto, quando si parla di se stessi?

Vostro onore, in verità vi dico che ci ho pensato. Ho pensato molto alle vostre illustri e profonde parole.

E sono quindi giunta alla conclusione, analizzando la mia sessualità come da suo suggerimento, che questa nostra capacità di amare è una ricchezza del mondo. E bene, di colpo mi è tutto più chiaro. Blow up.

“Sei una lesbica di me… per questo non rispondi ai miei messaggi”. Necessario: questa frase è sbagliata in ogni sua assente virgola.
Per prima cosa e lo dico forte e chiaro, non ho mai risposto alla vostra frustrazione e no ai vostri messaggi. Frustrazione che non vi consente di raggiungere un soddisfacimento di un bisogno o di raggiungere uno scopo. Impedimento permanente, per giunta.

Eleonora è stata come un fulmine. Una storia che ti entra dentro e senza chiederti il permesso, ti lascia un segno indelebile. È la storia di un’ingiustizia, di un torto subito che non può essere riparato. E oltre a questo, è il racconto di una forma unica e incredibile, che non si arrende neanche di fronte al dolore più grande.

Eleonora è forte. Eleonora non ha paura di dire ‘no’ a questo sistema, e di ribellarsi affinché le cose possano cambiare. Il bello è proprio questo: Eleonora non è un caso isolato, Eleonora siamo tutte noi. Noi che, siamo spesso additate da chi non condivide quella che è la nostra visione, noi che veniamo esposte all’aggressività degli utenti. 

Ho provato una tenera indifferenza quel giorno. E senza pensarci troppo, quel commento, l’ho messo nel mucchio di cose da donare. Ho portato fuori il sacco, l’ho consegnato e solo dopo ho riflettuto sulla naturalezza di quel gesto. Make peace with your broken pieces. Sempre e per sempre.

La mente guarisce ogni cosa e il regalo più grande che ci si possa fare è darci pace, smettendo di dare alle critiche il potere di riportarci in posti che non ci appartengono più e che, in definitiva, non sono mai stati nostri. Pensavo avrei sofferto leggendo quel commento. Ma non ho provato niente. E quel niente è la cosa più vicina al senso di libertà che al momento io possa immaginare.

Vostro onore, chiedo scusa, ma è di vitale importanza. Lasciate che le persone siano semplicemente ciò che sono, senza categorie e stereotipi, e riconoscete quella varietà e moltitudine di colori che necessiterebbero di molta più sensibilità, parecchio più impegno.

Avere delle categorie rende tutto più facile, perché ti spacchetta il mondo in porzioni facili da riconoscere. C’è il normale e l’anormale, da un lato ciò che è giusto e dall’altro ciò che è sbagliato: dentro o fuori insomma, nero o bianco senza sfumature. E per forza di cose ciò che è diverso è ciò che resta escluso, perché andrebbe conosciuto, capito e accettato

Le storie sono fondamentali perché sono il resoconto delle nostre vite, e l’importanza del raccontarle e di dar loro una voce è enorme. Vale come per le piccole cose: loro sono lì, sono piccine, quasi non ce ne si accorge, eppure fanno tutta quanta la differenza. 

Possiamo darci del tu vostro onore? È che se non vedi il problema di un gesto del genere allora ho una brutta notizia per te.

Prendo il libro e leggo un po’. Ha smesso di grandinare. I gatti aspettano me per mangiare. Questa luce bianca stanca gli occhi. Forse li chiudo un po’.

C h i u s i.

Francesca Scotto di Carlo
Fonte copertina: Pinterest

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Francesca Scotto di Carlo

Ventinove anni, napoletana. Di sé dice di essere un «cumulonembi», testarda, indistruttibile, assertiva. Scrittrice, umanista, attivista, è una di quelle persone con la voglia di cambiare il mondo, un passo alla volta.
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