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Si assomigliano tutti, gli sbagli degli uomini

E se questi bambini potessero parlar loro, cosa direbbero ai loro papà? 

La guerra esiste ed è adesso, ma non gliela spieghi la guerra a un bambino, perché la guerra non si spiega.

Questo risveglio lo ricorderò a lungo. Ripartire. Oggi con il cuore davvero pesante. Giochicchio un po’ con le posate. Avere lo stomaco vuoto è pericoloso. Bevo il mio caffè e lo so: preso a digiuno è un vero e proprio attacco. /at·tàc·co/ – Sempre lì si torna.

Dopo la notizia dello scoppio della guerra in Ucraina, il tempo scorre a ritmi irregolari. Forti esplosioni si sono verificate nella capitale Kiev e in altre città come Kharkiv, costringendo bambini e famiglie a rifugiarsi in ripari antiaerei.

Le preghiere del mondo intero sono con il popolo dell’Ucraina e ai migliaia di bambini già direttamente coinvolti. La Russia ha attaccato l’Ucraina, è successo davvero, e si pensa al peggio.

Non abbiamo alcuna nuova, non lo sappiamo se stanno preparando un nuovo attacco. È tutto così strano. Questa guerra sarà un massacro. È già un massacro. 

La guerra è guerra, e come tale porta morte, devastazione e sofferenza. Ma gli innocenti… quelli non devono essere toccati. I bambini ucraini sono innocenti, ma intrappolati nel fuoco incrociato di questa guerra voluta dagli adulti. Stanno vivendo bombardamenti, e mentre le esplosioni sono in corso, viene loro chiesto di fuggire con solo i vestiti addosso.

Un mese fa nelle scuole ucraine hanno cominciato a distribuire manuali d’emergenza in caso di guerra. Era sembrato esagerato, prematuro. Prematuro per dei bambini che hanno imparato come comportarsi in caso di incendio, di bombardamenti, e di sparatorie. I libri di storia che hanno preso vita, e la storia ci insegna che non c’è fine all’orrore.

I bambini dovrebbero sentirsi al sicuro, e nessun genitore dovrebbe temere, nel momento in cui lascia i propri figli, di non rivederli più. 

Il mondo, questo, può e deve fermare Putin. Il momento di agire è ora. È senza dubbio alcuno, una guerra decisa a tavolino; siamo in guerra già da due anni e dobbiamo smettere di credere alle favole che i nostri politicanti ci raccontano.

La pandemia è stata il cavallo di troia che ha distolto l’attenzione dalla geopolitica nazionale. L’Ucraina è il pretesto fittizio, ma il disegno è molto più esteso. In guerra si tagliano viveri e approvvigionamenti ai nemici, e hanno iniziato tempo fa.

Cosa sarebbe successo lo sapevano, lo sapeva anche chi fa esercitazioni militari ai confini, e lo sapevano i genitori, gli stessi che hanno cominciato a cucire sulle maniche delle magliette dei propri figli degli adesivi che vi indicano il gruppo sanguigno.

Racconti strazianti. Come lo spieghi ai bambini? Con le preghiere, con la  speranza, ed è triste. Si rischia il futuro, e si rischia di scomparire. Putin ha dichiarato che gli ucraini non esistono, affermazione forse forse più preoccupante rispetto agli esplosivi. 

E c’è chi in giorni come questi, mentre guarda il telegiornale, si gira a guardare suo figlio, innocente e inconsapevole, e si sente tremendamente in colpa di averlo buttato in questo mondo di merda. E poi si ricorda che non ha figli. E poi si sente un po’ sollevato. 

Francesca Scotto di Carlo

Illustrazione di Alice Gallosi

Vedi anche: È guerra tra Russia e Ucraina 

Francesca Scotto di Carlo

Ventinove anni, napoletana. Di sé dice di essere un «cumulonembi», testarda, indistruttibile, assertiva. Scrittrice, umanista, attivista, è una di quelle persone con la voglia di cambiare il mondo, un passo alla volta.
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