Non sapevo che fare, così ho inventato il Dothraki
Se anche voi siete fan da prima fila di Game of Thrones, avrete avuto modo di notare la maniacale attenzione che i creatori hanno dedicato a tutti i dettagli della serie, a partire dai vestiti per finire alle acconciature e alle ambientazioni.
E che dire invece delle varie lingue incomprensibili parlate da alcuni personaggi?
Le ragioni di tanta popolarità sono di sicuro da ritrovare nella passione e cura messe nella produzione, così accorta da aver creato addirittura una lingua per rendere tutto più credibile.
La lingua in questione, più conosciuta proprio perché ha lasciato tutti senza parole, calzata a pennello per certe puntate, è quella del Dothraki, parlata da Khal Drogo e dal suo popolo, che con il tempo nella serie verrà appresa anche dalla Khaleesi Daenerys Targaryen, meglio conosciuta come Regina dei Draghi.
George R. R. Martin, l’autore delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, si limitò alla creazione solo di alcune parole così la produzione HBO, per ampliare il progetto, decise di indurre un concorso per la creazione del nuovo dialetto, vinto poi dal linguista David J. Peterson della Language Creation Society.
Partendo dalle poche parole riportate nei libri, Peterson ha ampliato il dizionario della lingua a più di 3000 parole e una grammatica che permette di articolare frasi complesse.
Ovviamente l’intero processo ha necessitato di una scrematura di quei termini come “bagno” o “stampante” che il popolo Dothraki non avrebbe mai utilizzato.
Il linguista ha sviluppato tutto partendo da un gioco di suoni e parole, mixando prefissi e suffissi. Ad esempio, ha trasformato il nome di sua moglie Erin nell’aggettivo che significa “gentile”, e il termine “amico” con Okeo, il nome del loro gatto.
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