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Le bufale sul fascismo – No, Mussolini non ha fatto anche cose buone

Al bar, durante un pranzo in famiglia, sui social… ovunque, da chiunque e in qualsiasi momento possiamo sentir pronunciare la fastidiosa frase:

«Quando c’era lui…».

Il “lui” in questione è Mussolini e l’espressione è solitamente completata con uno dei tanti luoghi comuni sul fascismo, prodotti dalle grandiose operazioni pubblicitarie messe in atto dallo stesso partito e, in seguito, portati avanti dai suoi sostenitori, nel disperato tentativo di salvare il salvabile, offuscando errori e orrori commessi. 

La verità è che di salvabile non c’è niente. Come si può anche solo lontanamente pensare che un despota, complice delle leggi razziali, della morte di milioni di innocenti, del disastro di un Paese intero, possa aver compiuto qualcosa di buono?

Ma al di là delle stranote azioni criminose (che basterebbero di per sé) e degli orientamenti personali, sono stati gli stessi storici a demistificare le bufale circolanti sul fascismo. 

  1. Mussolini ha creato le pensioni.

Falso. Già nel 1895, il governo Crispi aveva introdotto un sistema pensionistico, sebbene riservato a limitate fasce di lavoratori. 

Nel 1898, il governo Pelloux estese la copertura ad altre categorie e fondò la “Cassa Nazionale di previdenza per la invalidità e la vecchiaia degli operai”. 

«Sì, ma il governo fascista ha il merito di aver reso la pensione obbligatoria per tutti i lavoratori». Ecco un’altra falsa credenza: secondo le ricerche dello storico Francesco Filippi, a farlo fu Vittorio Emanuele Orlando nel 1919.

Nel 1933 il regime attuò una riforma che concentrava i servizi per il welfare in un unico organo e riformava la Cassa Nazionale, trasformandola nell’INFPS.

A parere di Francesco Filippi, questa mossa fu tutt’altro che vantaggiosa, poiché finì per appesantire e rallentare il sistema. L’INFPS era una macchina da stipendi, volta a creare consenso, accontentando i lavoratori e allontanandoli dai problemi reali. 

Nel frattempo il regime diminuiva le paghe, scioglieva i sindacati, toglieva il diritto allo sciopero e, in alcuni casi, aumentava l’orario di lavoro.

La pensione sociale fu istituita ufficialmente nel 1969

  1. Il Duce ha creato la tredicesima.

NO. La “gratifica natalizia” era un’elargizione concessa ai lavoratori in occasione delle festività, finché nel 1937 la Camera delle Corporazioni fascista introdusse l’obbligo esclusivamente per gli impiegati industriali.

Il 27 ottobre 1946, la tredicesima mensilità divenne un diritto inalienabile per tutti i lavoratori. 

  1. Mussolini ha bonificato le paludi.

Il governo fascista dichiarò guerra alle acque, promettendo di riassestare 8 miliardi di ettari di terreni. Nel 1933 proclamò vittoria, annunciando il recupero di 4 milioni di ettari. La metà rispetto alle stime, ma pur sempre un buon risultato… se fosse stato vero. 

Le indagini di Filippi hanno ridimensionato questi numeri: gli ettari effettivamente bonificati sarebbero ammontati a 2 milioni, un milione e mezzo dei quali in avanzato stato di completamento già durante i governi precedenti. 

Prima del collega, lo storico De Felice era giunto a conclusioni simili, sostenendo che i risultati raggiunti fossero stati di gran lunga inferiori alle aspettative. In totale fu bonificato solo il 6% del territorio.

Il problema delle paludi sarebbe stato risolto nel dopoguerra, grazie ai fondi del Piano Marshall e della Cassa del Mezzogiorno

  1. Il Duce ha dato le case agli italiani.

Il Duce elaborò grandi progetti in merito (come l’EUR), accentrando direttamente nella propria egida il controllo dell’edilizia; però, come per le restanti opere, si accaparrò il merito di interventi realizzati prima del suo arrivo. 

Infatti, la prima legge sulle Case popolari risale al 1903 (sotto spinta di Luigi Luzzatti) e i progetti di sviluppo urbano nelle grandi città erano cominciati tra il 1915 e il 1920. 

Il problema della carenza di alloggi, oltre a permanere, fu aggravato dall’entrata in guerra che provocò la distruzione di milioni di case sotto i bombardamenti.

  1. I treni arrivavano in orario.

Una bella favola, ma i miracoli non esistono e i treni non sono mai arrivati in orario, né cento anni fa né adesso. Anzi, durante il ventennio fascista, a causa della crisi economica, furono tagliati molti posti tra il personale ferroviario, cosicché i ritardi divennero perfino più frequenti.

Affinché l’immagine dell’Italia non venisse pubblicamente infangata, il governo agì “democraticamente” censurando qualsiasi comunicazione al riguardo.

  1. Sotto il regime la criminalità non esisteva.

A proposito di censura, avete presente questa ulteriore baggianata?

Altro che paradiso terrestre, la violenza e la corruzione dilagavano e le organizzazioni criminali continuavano ad agire indisturbate, con la differenza che alla stampa era assolutamente vietato riportare notizie di cronaca nera. Tutto doveva apparire sotto controllo. 

  1. Mussolini amava gli italiani.

Che amore sarebbe quello di un uomo il quale ha trascinato il suo popolo in una guerra che ha causato 472.000 di connazionali morti? 

Per smentire tale assurda teoria, sarebbe sufficiente leggere le documentazioni riportanti le testimonianze delle persone a lui vicine. Il genero Galeazzo Ciano rivelò che il Duce gli aveva confessato di provare piacere nella sofferenza degli italiani, poiché questi indebolendosi diventavano più facili da manipolare. 

Che dire, un amore profondo. 

  1. Mussolini ha costruito le autostrade.

Anche in questo frangente, il Duce era stato anticipato da altri. L’idea di “autostrada” era stata concepita dall’ingegnere Puricelli e approvata nel 1921.

Salito al potere, Mussolini si limitò a proseguire progetti già avviati, se non addirittura a sabotarli, in quanto i cantieri favorivano le cooperative di lavoratori. Per una rivoluzione dei trasporti bisognò attendere gli anni ’50.

La lista di cose buone che Mussolini non ha fatto potrebbe proseguire ancora e ancora. Non era un uomo onesto, non ha aperto la scuola pubblica a tutti, non ha introdotto la sanità gratuita né l’educazione fisica, non ha pareggiato i conti statali.

E vogliamo parlare della sua considerazione delle donne? Relegate al ruolo di mogli e madri casalinghe ed estromesse dal mondo del lavoro e dell’istruzione. 

Il ritorno a certe idee è molto pericoloso. Il rischio maggiore, mai del tutto scongiurato – lo dimostrano inchieste come quella sulle “Lobby nere” – è quello di rivivere le terribili pagine nere della storia. 

Tale rischio nasce dalla disinformazione e dalla mala-informazione. Come proteggersi allora dalle fake news? Affidandosi a fonti valide, studiando e mantenendo sempre vigile il proprio pensiero critico. 

Come ci ricorda il Professor Filippi nel suo libro* dedicato all’argomento: «Mussolini fu un pessimo amministratore, un modestissimo stratega, tutt’altro che un uomo di specchiata onestà, un economista inetto e uno spietato dittatore.

Il risultato del suo regime ventennale fu un generale impoverimento della popolazione italiana, un aumento vertiginoso delle ingiustizie, la provincializzazione del paese e infine, come si sa, una guerra disastrosa.»

Possiamo sostenerlo a gran voce: NO, Mussolini non ha fatto anche cose buone

*Francesco Filippi, Mussolini ha fatto anche cose buone, Bollati Boringhieri, Torino, 2019.

Giusy D’Elia

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Giusy D'Elia

Disordinata, ansiosa, testarda, logorroica… ma ho anche dei difetti. I pregi scoprili leggendo i miei articoli! Sono Giusy D’Elia, classe 1997. Studio Filologia moderna perché credo nel valore della cultura umanistica. Ho un mondo dentro che ha paura di uscire, ma La Testata mi sta aiutando a farlo esplodere! Sono la responsabile di Tiktok.
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