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Crisi del quarto di secolo, ho paura della vita

Se hai più o meno 25 anni e ti senti troppo spesso in agitazione, impaurito e addirittura depresso, allora stai vivendo la tua crisi del quarto di secolo.

Quarter Life Crisis, o crisi del quarto di secolo, è una formula che viene usata in psicologia per indicare una fase che ricade in un periodo molto circoscritto della nostra vita, intorno ai 25 anni d’età, caratterizzata da sensazione di oppressione, ansia e, spesso, depressione.

È un senso di sconforto esistenziale che si vive in anni cruciali per la nostra vita. 

A 25 anni, infatti, si entra nel mondo reale e si fanno le prime scelte importanti, quelle veramente significative per il futuro. Si dice addio agli studi per entrare (almeno si spera) nel mercato del lavoro, con tutte le conseguenze positive e negative che ciò comporta. A 25 anni la casa di mamma e papà inizia a sembrare troppo stretta, mentre il desiderio di indipendenza economica si fa sempre più impellente. Troppe responsabilità si presentano agli occhi di chi poco prima era seduto tra i banchi di scuola.

Ma non ci si può sottrarre ai cambiamenti: è il gioco della vita.

Le crisi che si generano nel ragazzo in concomitanza con l’entrata nell’età adulta sono state approfondite e messe a fuoco a partire dagli anni ’60 del secolo scorso. Lo psicologo e psicoanalista Erik Erikson ha proposto una teoria della crescita molto interessante, in cui ad ogni stadio dello sviluppo individuale corrisponde un conflitto fra istanze psichiche.

A 25 anni si verifica quella che in psicologia si chiama “crisi normativa”, derivante proprio dai profondi cambiamenti che ognuno di noi inevitabilmente deve, prima o poi, vivere. La difficoltà principale sta nel dover abbandonare il vecchio, e tutto ciò che appartiene all’infanzia, e abbracciare il nuovo, o meglio, costruire il nuovo. Il giovane deve e vuole trovare il proprio posto nella società, ma desideri individuali e realtà possono scontrarsi, generando smarrimento e inquietudine.

La rilevanza della crisi del quarto di secolo si è manifestata in maniera significativa nella generazione Millenials (a cui appartengono coloro che sono nati tra il 1981 e il 1995), che affrontano questa crisi nel primo periodo del nostro secolo. È evidente che l’ansia sia un fenomeno molto presente nei giovani di oggi, il che può derivare da molteplici fattori, tra cui: la crisi economica e la difficoltà a trovare lavoro, a cui va aggiunto il fatto che le regole e i valori sociali sembrano avere contorni sempre meno definiti.

Affrontare la crisi del quarto di secolo non è facile. Un buon punto di partenza è fissare obiettivi razionalmente raggiungibili, sfruttare il tempo senza affrettare le cose, mantenere un pensiero positivo nell’affrontare la routine quotidiana. La crescita è un processo lento e come tale deve essere vissuto. 

Laddove il problema dovesse apparire più serio e grave di un semplice abbattimento emotivo momentaneo, si può e si deve ricorrere alla terapia psicologica.

Maria Paola Buonomo

Vedi anche: Telepatia: l’ossimoro tra psicologia e magia

Maria Paola Buonomo

Laureata in Lettere Moderne, filologa in fieri, scrivo per sperimentare e accrescere il mio ego. Tra un esame e l’altro, mi cimento ai fornelli come piano b per il futuro (ma qual è il piano a?!). Sono una fastidiosissima ritardataria cronica, ma non è certo un difetto, anzi, è il mio punto forte: vivo con calma… Nel sangue mi scorre indecisione mista ad incoerenza. Il caos è il mio spirito guida. Rispetto la natura e ogni forma di vita, tranne gli esseri umani. Condivido il cuore con il mio cane.
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