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Ho un sogno che si chiama Russia

Un giorno spero di poter visitare il paese dei miei sogni: la Russia.

Si tratta di un amore che probabilmente è nato grazie al mio cartone preferito, ossia Anastasia, anzi: sicuramente è così.

Ricordo che da bambina guardavo incantata le immagini di questa Russia innevata e nello stesso tempo colorata e splendente e di quella Pietroburgo dominata dagli zar che è sempre stata presente nella mia mente.

E quindi vorrei parlarvi di questo paese e delle sue tradizioni e curiosità.

Il Natale russo non coincide con il nostro, quindi il 25 dicembre, ma cade il 7 gennaio in quanto si segue il calendario giuliano. Questa festa ortodossa, dunque, ha ovviamente la sua Vigilia durante la quale la tavola deve essere apparecchiata necessariamente da dodici piatti. Il piatto principale è il sochivo a base di cereali cotti conditi con miele, semi di papavero e noci. 

Il periodo natalizio va dal 7 al 19 gennaio.

A Natale, il 6 gennaio quindi, termina il digiuno, iniziato quaranta giorni prima, di carne e latticini e per festeggiare, si mangia la kuyta, frumento cotto nel latte e reso dolce dal miele, che si consuma dopo la comparsa della prima stella nel cielo.

Altra differenza importante è la figura che distribuisce i doni: Padre Gelo, padrone delle nevi e del ghiaccio. Oltre ai doni e al tradizionale albero, la Russia è legata ad antichi riti che riguardano la previsione del futuro.
Sono molte le ragazze che legano l’anello di fidanzamento della mamma e della nonna ad un filo di cotone facendolo penzolare in un bicchiere pieno d’acqua i cui rintocchi contro il vetro corrispondono agli anni di matrimonio.

Rito ancora più particolare è il bagno nel fiume la notte tra il 18 e il 19 gennaio, che per i russi corrisponde al battesimo di Gesù. Si pensa pertanto che l’acqua sia benedetta e sacra, non importa quanto le temperature siano basse: bisogna bagnarsi nelle acque dei fiumi!

Un’altra festa importante, se non la più importante, è la Pasqua che diventa un’occasione per celebrare l’uguaglianza e il perdono. Coincide con la prima domenica dopo la prima luna dell’equinozio di primavera. 

La settimana prima della Pasqua non è la nostra domenica delle palme, ma domenica dei salici, perché lì non crescono le palme, ma le gemme dei salici e non si regalano uova di cioccolato, ma uova naturali dipinte a mano. 

Quindi a mezzanotte ci si reca nel tempio, si grida “Cristo è risorto!” e ci si bacia tre volte su entrambe le guance. I festeggiamenti si protraggono per sette giorni.

Ma passiamo dalle tradizioni e alle curiosità.

Interessante è sapere che un giorno all’anno, durante il cosiddetto Subbotnik, il popolo russo si impegna a pulire i parchi e le strade della propria città. Con l’arrivo della primavera, tutti si danno da fare per spazzare via la neve. 

Ma adesso mi tocca dare una notizia molto più deludente (per me e immagino per tutti): in Russia gli stranieri pagano di più! Ci sono infatti biglietti distinti tra russi e non. Le ingiustizie e le discriminazioni che non tollero! Considerando che a Mosca è concentrata la maggiore quantità di miliardari di tutto il mondo, senza considerare Hong Kong e New York.

Per gli amanti del freddo e dell’inverno gelido, in Russia vi troverete molto bene perché è proprio qui che esiste il posto più freddo del mondo che è persino abitato. Si trova a Oymyakon, in Siberia. Pensate che si può arrivare ad una temperatura di -67,8 gradi. Viene chiamata la città congelatore o polo del freddo. La casa tipica è in legno e riscaldata mediante il carbone. I bagni si trovano all’esterno per evitare che le tubature si ghiaccino. Ecco perché non si deve mai spegnere il motore dell’auto. 

Ci si adatta proprio a tutto però!

Concludo con uno dei posti in assoluto più belli del pianeta. Di cosa sto parlando? Ma di Piazza Rossa a Mosca. Questa piazza è la più frequentata della Russia, nonché la più affollata.

Originariamente era un luogo in cui si svolgevano i mercati, oltre ad essere poco consigliato e raccomandato per la tanta criminalità presente all’epoca. Fu lo zar Ivan III, dopo innumerevoli anni, a fare di quel punto della Russia, un posto più vivibile, ma dovettero passare secoli per giungere a quello che oggi conosciamo, ossia ad una dei punti in assoluto più importanti e strategici, oltre che bellissimi. 

La piazza è un’esplosione di colori, ampi spazi, cattedrali, basiliche, musei e strutture uniche e assolutamente meravigliose.

Che spettacolo!

Alessandra Liccardi

Vedi anche: Il magico regno di ghiaccio esiste: Harbin, la città di ghiaccio

Alessandra Liccardi

Alessandra Liccardi nasce a Napoli il 19 ottobre del 1995. Laureata in Lettere Moderne alla Federico II e laureanda in Filologia Moderna, ha la passione per i libri, che legge molto velocemente e la musica, infatti ha frequentato una scuola di canto e danze caraibiche. Svolge attività fisica regolarmente perché le piace stare in forma.
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