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Futility o il libro che predisse la tragedia del Titanic

Senza entrare nel merito della questione “ci sarebbero entrati o no Jack e Rose in due sulla porta” – sì, assolutamente sì – prima della disgrazia avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 Aprile 1912 ossia del naufragio del Titanic, la nave dei sogni che costò la vita a circa 1635 persone a causa di uno scontro – perso, chiaramente – contro un iceberg, qualcuno aveva già previsto come sarebbero andate le cose.

Nel 1898, infatti, Morgan Robertson aveva scritto un romanzo intitolato Futility, or the Wreck of the Titan in cui raccontava le peripezie di un comandante e di una giovane donna che erano sopravvissuti al naufragio di una nave che era affondata a causa della collisione con un iceberg.

Nonostante il romanzo si concluda con una sorta di lieto fine, sappiamo che il naufragio del Titanic, considerato all’epoca la nave più grande del mondo, ebbe un finale tutt’altro che roseo.

Ma se nessun sacrificio è stato invano, fu grazie a questo tragico evento che si iniziò a pensare seriamente alla norme di sicurezza da attuare in caso di situazioni simili.

Vedi anche: La nave dei sogni

La Redazione

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