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5 storie vere dietro i classici del cinema horror

L’horror è una passione, un genere divisivo e controverso: o lo si ama o lo si odia.

Io, proprio perché ne ho una paura fottuta, non posso che amarlo. 

Halloween si avvicina e noi amanti dell’horror abbiamo poco da fare , in ottobre, se non pregustare la notte del terrore con una ricerca di film raccapriccianti, tremendi, terribili. Ve l’ho già detto che è la festa più bella dell’anno? Forse sì, credo proprio di sì, credo di avervelo ribadito più volte qui

Ma cosa sarebbero i film horror, anche i migliori, se non si basassero sulla realtà, se non ci fosse il timore di un mondo altro che si affaccia nel nostro, distruggendone le leggi conosciute? Insomma, cosa sarebbe il paranormale senza il timore che possa confluire nel “normale”?

Cerchiamo, dunque, la storia vera dietro 5 classici del cinema horror!

  1. L’Esorcista (1973)

Il film horror per eccellenza, quello che ha dato vita e fiato al genere demoniaco, si basa su una serie di libri. I libri narrano la storia di Roland Doe, un ragazzo di 14 anni del Missouri che fu posseduto dai demoni nel 1949. Il suo esorcismo fu così spaventoso che da esso sono scaturiti moltissimi scritti con testimonianze e racconti dell’accaduto. Una storia da approfondire, ma solo per cuori molto sani e per stomaci di ferro. 

  1. The Amityville Horror (2005)

 Un altro dei grandi classici dell’horror moderno è The Amityville Horror, un film che ha raccolto recensioni contrastanti nel 2005 ma ha conquistato l’immaginario collettivo. Principalmente, racconta una vicenda cult della storia contemporanea, una vicenda così incredibile da generare ancora vari prequel, sequel e riadattamenti. Ma cosa è accaduto ad Amityville, realmente? Il film è basato sugli eventi accaduti nel 1975 al 112 di Ocean Avenue, nella nuova casa della famiglia Lutz ad Amityville. Un caso di cronaca nera aveva visto la casa come protagonista prima dell’insediamento della famiglia. Il precedente proprietario, Ronald DeFeo jr, in preda alla follia, aveva sterminato tutta la sua famiglia nel 1974. 

Tuttavia, nel dicembre 1975 George e Kathy Lutz e i tre figli di Kathy si trasferirono nella casa, ma la lasciarono dopo ventotto giorni asserendo che la casa fosse infestata da fantasmi. 

  1. The Conjuring (2013)

Fa paura anche solo cercare le fotografia giusta per questo film, un bellissimo horror sentimentale che racconta le vere avventure dei coniugi Ed e Lorraine Warren, nemici giurati del male. La coppia ha realmente vissuto e lavorato nell’America degli anni ’50 e ’60 e tutti i film della serie “The Conjuring” sono tratti dalle loro memorie. 

  1. L’esorcismo di Emily Rose (2005)

Chi non ha visto questo film distribuito nell’anno d’oro dei film horror, ovvero il lontano 2005? Questo inquietante, incredibile raccapriccio di film  si basa sulla storia vera e documentata di Anneliese Michel, una ragazza posseduta da così tanti demoni, potenti e incazzati, da subire un esorcismo lungo un anno. Insomma, che paura! 

  1. Poltergeist (1982)

Poltergeist è un film che ha scolpito l’immaginario collettivo di due generazioni, affermandosi nella mente dei cultori del genere come uno dei film horror migliori mai girati. La trama di Poltergeist è basata sulla storia della famiglia Hermann di Long Island, New York, le cui dichiarazioni hanno sconvolto il mondo. La loro storia ha fatto il giro del globo e viene ancora raccontata come uno degli eventi più spaventosi ed inspiegabili di sempre. La famiglia affermava di essere tormentata da un poltergeist che faceva volare oggetti e persone all’interno della loro abitazione. 

Gli Hermann hanno poi deciso, giustamente, di trasferirsi, ma continuano a sostenere che la casa fosse infestata. 

E adesso basta, ho paura anche solo a continuare a leggere queste storie, starà a voi approfondire (o anche no). 

Buon Halloween!

Sveva Di Palma

Sveva Di Palma

Sveva. Un nome strano per una ragazza strana. 32 anni, ossessionata dalla scrittura, dal cibo e dal vino, credo fermamente che vincerò un Pulitzer. Scrivo troppo perché la scrittura mi salva dal mio eterno, improbabile sognare. È la cura. La mia, almeno.

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